Varie, 1 marzo 2002
HACK
HACK Margherita Firenze 12 giugno 1922. Astrofisica • «[...] «[...] professore emerito di astronomia nell’università di Trieste, accademico dei Lincei. Dice che ha sempre cercato di fare il suo lavoro nel miglior modo possibile e di andare incontro agli altri: ”Sono molto pratica e poco filosofa [...] Faccio il mio lavoro di ricerca con la curiosità di scoprire qualcosa dell’universo, di capire meglio le leggi che regolano la natura e la vita delle stelle. Mi domando quali sono i grandi problemi ancora aperti per la scienza e quando saranno risolti, non solo nell’astrofisica. [...] L’universo è qualcosa di così enorme, di così infinito, e le sue origini sono così lontane nel tempo... [...] Senso della vita, per una come me, è fare ricerca in maniera onesta per indagare al meglio le questioni che sono irrisolte. Nel mio campo ce ne sono tante: in cosmologia, in certi dettagli dell’evoluzione stellare… pressante l’interrogativo: ”Siamo soli nell’universo?’. Oggi che si scoprono tanti pianeti extra solari, la probabilità che esistano altre forme di vita, anche elevate, è sempre maggiore. E possiamo dare risposte meno azzardate di una volta [...] Conosciamo 163 pianeti extra solari, cioè in orbita intorno a stelle diverse dal sole. La ”facilità’ di scoprirne altri fa ritenere che, forse, quando si forma una stella, si compone anche un sistema planetario. E i pianeti sono importanti, perché la vita può sorgere solo sui pianeti, non certo sulle stelle, che son troppo calde, né nello spazio interstellare, che è troppo rarefatto. Queste scoperte fanno ipotizzare che i pianeti siano diffusi, nell’universo, e, possibilmente, siano diffuse anche le forme di vita. E quelle elementari saranno molto più copiose di quelle elevate, che richiedono numerose condizioni favorevoli concomitanti. Ai tempi di Tolomeo si pensava che la terra fosse al centro dell’universo, fatta apposta per l’uomo. Pensare ora che essa sia unica e sola a ospitare forme di vita, soprattutto intelligenti, è un indice di egocentrismo, di geocentrismo [...] molto probabile che esistano altre civiltà. Ma le distanze sono tali e la velocità della luce è un limite insuperabile: quindi, sarà praticamente impossibile venire a contatto fisico con queste forme di vita. Un giorno, forse, ci riusciremo tramite le onde elettromagnetiche: l’unico modo, non fantascientifico, di avvicinare altri esseri intelligenti. Ma son tutte domande che riguardano la scienza, la struttura dell’Universo: la sua possibilità di ospitare la vita [...] La fede religiosa potrebbe spiegare facilmente tutto. Se Dio è onnipotente, se può qualsiasi cosa, se aveva il disegno di fare il mondo in questo modo, si spiega tutto: non ci sono più domande da porsi. Ma è una risposta che non mi piace e non mi soddisfa. Non credo assolutamente in Dio. Preferisco dire che non capisco. Quindi la nostra vita può avere un significato se siamo utili a chi ci circonda, agli esseri viventi, uomini e animali... Ama il prossimo tuo come te stesso: questo può essere il senso alto e compiuto della vita. Non c’è bisogno di Dio [...] non mi importa nulla che dopo la morte non ci sia più nulla di me. Non capisco questo tormento di volere restare in qualche modo ”viventi’. Penso che sia, anche questa, una manifestazione di troppo amore per se stessi. Io son convinta che dopo la morte non ci son più, di me resterà la materia: i protoni, gli elettroni, gli atomi, le molecole che hanno composto il mio corpo e potranno andare a formare altri oggetti o esseri viventi o animali che resteranno legati alla terra dalla forza di gravità, incapsulati dentro l’atmosfera. Ma certamente non ci sarà nulla di me. E non me ne frega proprio nulla [...] In questo spazio di tempo, 80 o 100 anni che siano, si deve cercare, secondo le nostre capacità, le nostre possibilità, di fare bene il nostro lavoro. E di non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. un senso limitato: non si domanda che cosa ci sarà dopo perché credo che non abbia senso [...] Non sono stata un Einstein. Non ho fatto grandi scoperte. Ho portato, nel mio campo, un contributo al progresso della scienza. E l’ho fatta conoscere soprattutto ai giovani, che sono molto interessati e contenti di imparare qualcosa. Son riuscita a mettere su una scuola di ricercatori molto bravi. Ho fatto fare un salto di qualità all’Osservatorio astronomico di Trieste, che ho diretto per oltre 20 anni. Con il mio compagno ci siamo sempre integrati, capiti, aiutati. E abbiamo aiutato le persone che avevano bisogno di noi. Sotto questo aspetto credo che non siamo stati del tutto inutili. Punto e basta. Mi sento abbastanza animale da non interrogarmi troppo sul significato della vita: come il mio cane e i miei gatti, che si godono la pappa e il sole” [...]» (Luigi Vaccari, ”Il Messaggero” 25/10/2005). «Illustre scienziata, ha sempre indossato gonne. Dopo i ”fascisti”, nella lista dei suoi nemici capitali vengono i ”dentisti”. Padre Pio naturalmente è nemico serie golden. molto confusa riguardo alla definizione dell’Infinito. Meglio di lei, infatti, c’è Antonio Zichichi. Ma a voler essere pignoli, lei è la Zichichi dell’Ulivo. Non abita ad Erice, ma sulle pagine del ”Venerdì di Repubblica”» (Pietrangelo Buttafuoco, ”Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini”, 17/10/1998).