Varie, 1 marzo 2002
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Hanks Tom
• Concord (Stati Uniti) 9 luglio 1956. Attore. Ha vinto l’Oscar per Forrest Gump (Robert Zemeckis) e Philadelphia (Jonathan Demme). Altri film: Cast Away (Zemeckis), Apollo 13 (Ron Howardg), Salvate il soldato Ryan (Stephen Spielberg), C’è posta per te (Nora Ephron) • «Forse il massimo divo del momento, ogni suo film incassa milioni di dollari: è considerato anche un grande attore, adorato non certo per l’avvenenenza, visto che [...] ha uno strano viso liscio rotondo e pallido e un abbondante doppiomento» (Natalia Aspesi). «La madre, Janet, lavorava all’ospedale locale e il padre, Amos, era uno chef [...] terzo di quattro figli, ha solo cinque anni quando i genitori si separano e il padre porta via lui e i suoi due fratelli maggiori (il più piccolo, Jim, rimase con la madre) per trasferirsi a Reno e cominciare una nuova vita. Negli anni seguenti Amos, che è scomparso nel 1992, trasloca spesso con la famiglia fino a quando si stabilisce definitivamente a Oakland, dove si risposa e ha altri figli. [...] ”Non appena cominciavi a stancarti della casa, papà prendeva un altro lavoro e, improvvisamente, ce ne andavamo altrove. Amavo essere quello nuovo in classe: due giorni di timidezza poi, vai!, sei nel gruppo e ti eleggono nuovo cerimoniere”. Terminate le scuole superiori, il liceo Skyline di Oakland dove inizia a seguire corsi di recitazione, il futuro divo si iscrive alla California State University di Sacramento per studiare arte drammatica. Ma dura solo un anno: nel 1978 va a New York, nella speranza di realizzare il suo sogno e di recitare a Broadway. Viene invece scelto per una commedia televisiva che avrà vita breve, Bosomo Buddies, e fa piccole apparizioni in altri telefilm come Happy Days, dove incontra Ron Howard, il Rickie Cunningham della serie tv che, una volta diventato regista, gli dà la sua prima occasione nel cinema: protagonista, insieme a Daryl Hannah, di Splash, una sirena a Manhattan. un successo. Quattro anni dopo Hanks concede il bis con Big, che gli vale la prima nomination all’Oscar. Negli anni Novanta non sbaglia praticamente niente. [...]» (Martyn Palmer, ”Chi” 21/3/2001). «La grande qualità di Tom Hanks è che non resta mai intrappolato nel suo ruolo. Anche quando interpreta una parte intensa, di quelle che richiedono immedesimazione e grande concentrazione, una volta spenta la cinepresa Tom torna a essere Tom [...] con quell’intelligente leggerezza che accompagna ogni sua interpretazione su grande schermo e che il suo volto comunica fin dai primi sguardi [...] Dopo averlo visto per la prima volta nella sitcom Busom Buddies (Amici per la pelle) in un doppio ruolo, e successivamente in Splash - una sirena a Manhattan e in Big, il pubblico Usa capì subito di trovarsi davanti a un attore di talennto, caratterizzato da una tranquillante delicatezza. Ma nella stesso tempo visse la sua recitazione spontanea e diretta come troppo facile, poco lavorata e sofferta. E a torto. ”Perché Tom ha il talento di calarsi in quello che lo spettatore pensa farebbe una persona vera”, spiega Penny Marshall che lo ha diretto in Big e Ragazze vincenti. ”Non è solo un attore che interpreta un ruolo, in lui c’è qualcosa di più: un modo naturale di ’vivere’ il personaggio che se da un lato rende vibrante ogni suo film, dall’altro può offuscare il lungo lavoro che sta dietro ogni espressione, ogni parola, ogni più piccolo movimento”. Un rischio, questo, che è scomparso via via che i ruoli sono diventati più complessi e intensi, quei ruoli che, un po’ a sorpresa, hanno fatto presa su un pubblico abituato all’intrattenimento veloce e superficiale. Le sue chiare, dirette interpretazioni di uomini emarginati - il sofferente vedovo di Insonnia d’amore, l’avvocato gay malato di Aids in Philadelphia, l’eroe dalla parlata lenta di Forrest Gump - hanno catapultato i suoi film nell’Olimpo delle pellicole più forti e commoventi di Hollywood. facendo di lui un attore con la A maiuscola [...] seleziona con molta attenzione i suoi impegni cinematografici: e, per farlo,, si serve di un test, detto ”delle quattro E”, da lui stesso messo a punto. Per essere scelto un film deve ”divertire” (entertain), educare (educate), informare (enlighten), e incantare (enthrall). Una linea di pensiero che Hanks ha cominciato a seguire da quando è diventato amico di Sally Field, sua madre in Forrest Gump [...]» (Josh Young, ”Sette” n. 28/1998).