Varie, 1 marzo 2002
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HAYEK Salma Coatzxoalcos (Messico) 2 settembre 1966. Attrice • «Padre di origine libanese e madre spagnola: un mix che ha generato una bellezza da schianto
HAYEK Salma Coatzxoalcos (Messico) 2 settembre 1966. Attrice • «Padre di origine libanese e madre spagnola: un mix che ha generato una bellezza da schianto. Capelli lunghi e grandi occhi neri, minuta ma tutta curve [...] Partita come attricetta di soap opera alla tv messicana, emigrata a Los Angeles ha dovuto attendere il regista Robert Rodriguez che, affidandole due parti nei film Desperado con Antonio Banderas e Dal Tramonto all’Alba, l’ha fatta conoscere al grande pubblico. [...] si sente investita di una missione: divulgare la vera identità messicana e infrangere gli stereotipi che vogliono questo popolo pigro e senza stile. anche per questo che si è impegnata, in veste di produttrice con la sua compagnia Ventanarosa, oltre che come attrice, in un ambizioso film sulla vita della pittrice messicana Frida Kahlo, divenuta icona della cultura messicana» (Sandra Cecchi, ”Panorama” 9/7/1998). «[...] alta 158 centimetri [...] Ha alternato film di cassetta (Wild Wild West) a pellicole d’essai (Nessuno scrive al colonnello, dal romanzo di Marquez) [...]» (Roberto Rizzo, ”Sette” n. 49-50/2000) • «Piccola ma straripante. Tutta curve nel fisico, tutta pepe nella testa. [...] Messicana di Veracruz, ma di origine libanese (il suo nome significa ”pace”), Salma arriva a Los Angeles nel 1992, sullo slancio di un enorme successo nelle telenovelas. Merito anche del regista Robert Rodriguez, che la scoprì e lanciò con Desperado per poi eleggerla a sua musa. Col suo ritratto intenso, bizzarro e denso di pathos della pittrice cult Frida Kahlo in Frida, nel 2002, la Hayek ha trasceso la mistica della ”sirena latina”, mostrando definitivamente di saperci fare sia come attrice che come produttrice, conquistandosi una candidatura all’Oscar [...] e subito dopo un Emmy televisivo per il suo debutto alla regia nel film The Maldonado Miracle. [...] ”Io sono molto grata per le opportunità che l’America mi offre, ma continuo a sentirmi anche molto messicana. In realtà la mia prima identità è che sono un essere umano, prima ancora di essere una donna, prima di essere messicana, prima di essere americana; mi sento davvero parte della razza umana, e forse per questo ho tanti interessi in tante diverse parti del mondo [...]”» (Silvia Bizio, ”L’espresso” 13/4/2006) • «[...] è arrivata a Hollywood [...] senza conoscere una parola d’inglese, con le sue forme prorompenti e una fama da star delle telenovela messicane [...] A Veracruz era la protagonista di Teresa, una soap dagli ascolti di massa. Era adorata e acclamata e forse si sarebbe limitata a seguire le orme di Veronica Castro se un provino non le fosse andato storto. Dopo quattro mesi di audizioni per il ruolo principale in Mi vida loca, altra serie senza fine, si è sentita dire che non era adatta alla parte. Un rifiuto che conteneva una promozione perché i responsabili del casting avevano continuato a chiamarla convinti che Salma fosse nata per stare davanti alla telecamera. Quanto bastava per decidere di trasferirsi a Los Angeles. E con un tempismo perfetto: un altro messicano, Robert Rodriguez aveva appena pescato la combinazione giusta con El Mariachi e cercava gli attori per il seguito. Salma Hayek è stata scelta subito e non solo per quel film, ma come musa del regista. In Desperado è stata la libraia che ha sedotto Banderas, in Four rooms un ammiccante showgirl e in Dal tramonto all’alba ha addirittura ballato la lap dance con i serpenti. Tutte piccole parti che le hanno dato il tempo di imparare la lingua e di affilare i denti. Il primo ruolo consistente è arrivato con Mela e Tequila nel 1997. [...]» (Giulia Zonca, ”Specchio” 28/8/1999).