Varie, 1 marzo 2002
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Hefner Hugh
• Chicago (Stati Uniti) 9 aprile 1926. Editore. Fondatore di ”Playboy” • «Nessuno lo ha mai chiamato Hugh, a parte sua madre. Dall’età di 16 anni, per far colpo su una compagna di classe, si è autobattezzato Hef. [...] Ha aperto la prima Playboy Mansion nel 1959 a Chicago [...] Fino ad allora viveva praticamente in ufficio [...] ”Playboy non è solo un giornale. Apparire su Playboy non è solo un servizio fotografico. Diventare playmate è il più importante momento della vita di una bella donna [...] Diciamo la verità, il vero sfruttato non è la donna, ma il giornale” [...]» (Marco Giovannini, ”Panorama” 22/4/1999). «Mi accusavano di denigrare le donne cui ho regalato la rivoluzione sessuale: uno degli obiettivi del primo femminismo. Quando ad attaccarmi era la destra ultracristiana non ho battuto ciglio, ma gli strali della sinistra mi hanno ferito. Le femministe di ieri erano sessuofobiche. Quelle di oggi indossano il logo ”Playboy” […] Ho acquistato una tomba nel cimitero di Westwood, accanto a quella di Marilyn: in paradiso spero proprio di sedermi tra lei e Pamela Anderson: le mie ex conigliette preferite» (Alessandra Farkas, ”Corriere della Sera” 10/3/2002). «[…] Hugh Hefner, detto ”Hef”, fondatore di ”Playboy” e rivoluzionario dei tabù sessuali. […] ”La mia rivista offre una visione onirica del mondo […] Io sono fortunato, lo sono sempre stato. Quando prego Dio - e non lo faccio spesso - mi limito a dire: ”Signore mio, grazie’. Cresciuto in una famiglia protestante, puritana e repressiva del Midwest, sono sempre andato alla ricerca dell’affetto che mi era mancato da piccolo a Chicago. Le avventure erotiche e gli amori romantici hanno compensato le privazioni emotive dell’infanzia”. Hefner non è solo un libertino impenitente. Da quando […] lanciò il primo numero di ”Playboy” - senza sapere se avrebbe avuto i soldi per stampare il secondo - ha sempre dimostrato fiuto e coraggio. A dispetto dell’immagine pubblica, un po’ semplicistica, legge, s’informa, è capace di captare le vibrazioni della società e della politica. Si espone in prima persona. […]» (Arturo Zampaglione, ”la Repubblica” 20/3/2005).