Varie, 1 marzo 2002
Tags : Michel Houellebecq
Houellebecq Michel
• (Michel Thomas) ”Isola di Reunion (Francia) 6 febbraio 1958. Scrittore • «[...] Sceglie di insultare e provocare a manca e a destra: definisce i soldati occidentali uccisi nella seconda guerra mondiale ”migliaia di imbecilli morti per la democrazia”, disprezza gli ecologisti, chiama i bestseller di Forsyth ”cacate”, gli fanno schifo i cinesi che non si lavano, trova insopportabile la politically correctness delle Guide du Routard, ma anche il consumismo, la moda, il globalismo, le linee aeree, l’insicurezza delle metropoli, i bambini [...] Gli fanno simpatia poche cose, le anime belle della rivoluzione cubana, il buddismo e Conan Doyle. Prima di tutto comunque adora l’organo sessuale femminile (’A cosa paragonare Dio? Prima di tutto alla fica”) [...] Il fatto che nel suo passato romanzo Le particelle elementari sesso e insulti avessero già creato scandalo, che stia girando un film pornografico, che viva, almeno per metà tempo, lontano dal mondo (in un’isoletta irlandese) pieno di pessimismi e conservatorismi, non ce lo rendono troppo diverso dal Michel che ha creato» (Susanna Nirenstein, ”la Repubblica” 6/10/2001). «[...] ”[...] sono capace di produrre sempre la stessa quantità di impegno: sono costantemente al massimo delle mie possibilità, quindi se le condizioni sono migliori, si può sperare che il risultato sarà migliore. In effetti fa un po’ Lance Armstrong! [...]. Adesso che ho ottenuto lo status di autore, mi sento perfettamente autorizzato a non occuparmi di niente, ad accantonare tutti i problemi. E va bene così. Sono vere vacanze dalla vita”. [...] va a dormire verso le sette di sera e si alza verso le due di notte per scrivere, come sempre, nello stato di dormiveglia che predilige. Talvolta accompagnato dalla musica. La Messa in si minore di Bach, i Pink Floyd (Atom Heart Mother , Ummagumma) e anche Moody Blues e Procol Harum. ”Tutto quello che è stato prodotto a Londra fra il 1965 e il 1970 è buono, in fondo”. [...] diceva che non si può capire quel che si prova a crescere con genitori che non ti amano: non è odio, si tratta di qualcos’altro [...] ”Nessuno si rende conto di quanto sia spossante scrivere. Se gli scrittori bevono, non è per trovare l’ispirazione o chissà che. Sono come i manovali, bevono per dimenticare la giornata di lavoro”. [...] Rispetto alla maggioranza degli scrittori francesi contemporanei, in Michel Houellebecq colpisce la propensione a mettere in risalto, spesso con leggerezza, le tendenze profonde, a non perdere mai il filo del grande racconto anche quando scrive microstorie. Come sulla caduta del Muro e anche sui fatti dell’11 settembre, accaduti solo qualche giorno dopo la pubblicazione di Piattaforma, che terminava con l’esplosione di una bomba di terroristi islamici in un famoso centro di turismo sessuale thailandese. ” buffo, il numero del ”New York Times’ che riferiva dei miei guai con i musulmani era datato 11 settembre. In seguito si è esagerato un po’ sulle mie capacità profetiche! L’attentato in Asia è successo a Bali, ma poteva benissimo aver luogo nel sud della Thailandia, come in Piattaforma. Il fatto che i musulmani avrebbero prima o poi reagito contro il turismo sessuale non era molto difficile da prevedere. La mia non era una profezia difficile. Mentre gli attentati dell’11 settembre mi hanno sorpreso, soprattutto per la psicologia di quegli individui che da così tanto tempo vivevano negli Stati Uniti. bizzarro vivere in un Paese da nemico. Non sono molti i libri su questo tema, penso a Conrad con L’agente segreto. Ma l’11 settembre è rimasto per me solo un fatto televisivo. Un grande momento di televisione, ma pur sempre solo tv. Mi dispiace. E non ha cambiato la mia convinzione che l’Islam è condannato a lungo termine, come tutte le religioni rivelate. Diciamo che questo è un soprassalto storico. La verità scientifica finisce col vincere, sempre. triste per gli uomini: avevano fede in una eternità di gioia e adesso hanno fede nel nulla. Ma non c’è niente da fare, la verità è triste. La fine delle religioni è triste. Ma inevitabile”. [...] molto tempo dopo, rimpiange un po’ le sue parole sull’Islam (’la religione più idiota”, ndr)”. ”Mi sono reso conto che alcuni potevano prenderle male, anche se è un po’ assurdo. Se a una persona battezzata, ma che non crede in Dio e non segue i precetti del Papa, parliamo dei cristiani, questa non si sente coinvolta. Invece, in Francia, se a un tizio d’origine musulmana che si trovi nella stessa situazione parliamo dei musulmani, lui si sente coinvolto. assurdo, ma bisogna riconoscere che è così. Quella che prendo di mira è la religione in sé. Mentre non rimpiango d’essere stato lapidario. Penso che occorra essere brevi quando il soggetto ha poco interesse. Se scrivessi un libro contro il buddismo, mi ci vorrebbero parecchie centinaia di pagine, perché è una religione interessante e complicata. L’Islam è una religione semplice e stupida e quindi possiamo sbrogliarcela con una frase”. Lo stesso per il cattolicesimo? ”No. un po’ più complicato. Ci sono sviluppi interessanti. Quindi no, non è vero che tutte le religioni si equivalgono. Ma dirlo è un errore, perché rimanda a una dimensione identitaria un po’ assurda. Insomma, le persone sono un po’ assurde...”. Alcune più di altre, per esempio quelle che Houellebecq ha incontrato in una setta [...] – Erano in duemila a urlare e questo mi ha spaventato molto più dei due milioni di giovani che avevo visto alle Giornate mondiali della gioventù”. [...] ha acquistato una Mercedes 500 Slk e proprio lui, il poeta delle autostrade, ha viaggiato in autostrada e si è fermato – per la prima volta, a 45 anni – a lavare l’auto, per provare la sensazione di essere infine diventato un comune maschio europeo. [...]» (Sylvain Bourmeau, ”Corriere della Sera” 12/5/2005).