varie, 1 marzo 2002
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Hudson Kate
• Los Angeles 19 aprile 1979. Attrice. Figlia di Goldie Hawn e dell’attore e musicista Bill Hudson. «Stesso sorriso, stesso visino da gatta, stesso naso. Non è un clone, ma potrebbe esserlo, Kate Hudson, figlia-gemella dell’eterna bambina Goldie Hawn. Con una madre così, e un patrigno come il fidanzato di mammà Kurt-Russell [...] il mestiere d’attrice era un approdo scontato. Primo provino a 8 anni, primo ruolo importante a 18 [...]» (S. U., “Sette” n. 23/2000). «Impossibile non vedere subito la somiglianza: ereditando un bel po’ dell’aspetto fisico e di quello charme sorridente e quasi infantile della madre con in più talento, presenza e salute mentale, così rara fra i giovani attori [...] è cresciuta, losangelina purosangue, con la madre e con il suo compagno, l’attore Kurt Russell, che chiama papà, più cinque fratellastri e sorellastre, in un’ambiente impregnato del mondo del cinema. Il richiamo della foresta era irresistibile e a 15 anni la giovane Hudson aveva già trovato per conto suo un agente, numerosi provini e le prime particine in serie televisive prima di venir catapultata all’attenzione del grande pubblico con un ruolo in 200 sigarette accanto ad altri giovanissimi, come Christina Ricci e Ben e Casey Affleck. La vera rivelazione fu con Almost Famous, tanto che da allora avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. E invece ha deciso di sposarsi, con Chris Robinson, cantante dei Black Crowes, e di seguire il consiglio materno: interrompere il lavoro per un anno e dedicarsi al matrimonio. “Il miglior consiglio che mi abbia mai dato” [...] “Quando l’ho vista in Almost Famous ho sentito subito che Kate è il tipo di donna esplosiva che non riesci a contenere, nemmeno in un corsetto” dice Kapur, che l’ha scelta per il ruolo di una giovane inglese alla fine dell’Ottocento nel suo film Four Feathers. [...] “Sono stata incoraggiata a fare scelte intelligenti. In questo mia madre è stata la mia guida spirituale. Non ho nessuna fretta di fare una grande carriera, posso scegliere con calma i progetti più interessanti. [...] C’è una storia buffissima che non mi stancherò mai di ripetere: la prima volta che mi sono potuta permettere di offrire un viaggio a mia madre, abbiamo scelto di andare a Bali per dieci giorni. Ci siamo divertite così tanto che abbiamo deciso di rimanere parecchi giorni in più. Poi, al momento di partire, siamo andate nelle nostre stanze per prepararci e quando siamo uscite, con 10 mila valigie, ci siamo guardate e siamo rimaste senza parole: eravamo vestite in modo assolutamente identico, dal top bianco con i pizzi e i laccetti, ai jeans, fino agli occhiali da sole uguali e al medesimo cappello bianco. Abbiamo riso per ore» (Silvia Bizio, “L’Espresso” 12/9/2002).