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 2002  marzo 01 Venerdì calendario

IACCHETTI

IACCHETTI Enzo Castelleone (Cremona) 31 agosto 1952. Comico, conduttore di Striscia la notizia. «Dopo una gavetta amatoriale su e giù e tric e trac dall’Italia alla Svizzera, il cabaret del mitico ”Derby” milanese mi ha fatto incrociare il primo mito, Gaber; poi mi sono buttato in due farse del Grande Maestro, Dario Fo. Le scorse stagioni la gente faceva la fila al San Babila per Risate al 23mo piano di Neil Simon» (Claudia Provvedini, ”Corriere della Sera” 6/3/2002). «Sono figlio e nipote di contadini, sono un ragazzo semplice, un uomo che si preoccupa molto di come va il mondo» (’La Stampa”, 29/5/1995). «La mia prima volta al Maurizio Costanzo Show. Mi ha salvato la vita: è stato l’unico a darmi una chance […] Ci ho provato per 19 anni: il cabaret al Derby, pizzerie, matrimoni. Negli anni ”80 funzionavano i personaggi, dal Paninaro a Vito Catozzo, e io non riuscivo a trovarne uno, mi mancava l’idea […] Costanzo si annoia in fretta, allora gli proposi le canzoni bonsai, brani surreali di pochi secondi. Su quel palco, poi, da Sgarbi a Zecchi, erano tutti aggressivi. Ho pensato di distinguermi: voce gentile, tono ossequioso, occhi sgranati […] Anche nella realtà sono timido, schivo. Non ho mai pensato che sarei diventato famoso raccontando barzellette sporche: piuttosto avrei fatto il ragioniere tutta la vita […] A 14 anni, la sera scappavo dal balcone di casa per andare a esibirmi nei locali. Il giorno dopo fingevo di andare a scuola e andavo a dormire da un amico. Ero matto, la passione era tanta, ma alla fine il diploma l’ho preso […] Non ho nascosto di non aver mai votato per il Cavaliere, ma ho avuto meno rotture di scatole da lui che dalla sinistra. A Mediaset faccio ciò che mi piace e non sono mai stato censurato […] Striscia è stata la mia consacrazione e sono fiero di essere nello show più anelato da comici e presentatori. Ricci sa maneggiare la tv. Sono stato fortunato a incontrare Costanzo e lui: mi hanno aiutato a non fare errori» (Andrea Laffranchi, ”Corriere della Sera” 1/9/2002).