varie, 1 marzo 2002
INSEGNO
INSEGNO Pino Roma 30 agosto 1959. Attore. Comico. Conduttore tv • «[...] Fra i tanti misteri insoluti che travagliano l’Italia (enigmi politici, logge segrete, complotti a go go) ce n’è uno, piccolo piccolo, che riguarda la tv: per quale motivo Pino Insegno gode di tanto credito, nonostante la sua comicità si fermi tra Civitacastellana e Viterbo? [...] Già quando lavorava con la ”Premiata ditta”, Pino Insegno mostrava una comicità che si poneva al livello più basso dell’evoluzione televisiva; come presentatore è imbarazzante [...]» (Aldo Grasso, ”Corriere della Sera” 23/6/2010) • «Diventato famoso ai più con la Premiata Ditta, sposato dal ”97 con l’ex velina Roberta Lanfranchi [...] è un uomo di spettacolo a tutto tondo. ” il mio lavoro - si schermisce - raffinato e affinato negli anni, cercando di comunicare alla gente credibilità”. Ruoli comici o drammatici, va tutto bene. ”Se devo far ridere mi impegno, ma anche se faccio una cosa seria, dal doppiaggio di una parte drammatica alla lettura di una poesia, non allontano la gente: la gente di me si fida. [...] Per la strada mi fermo con chiunque. Se vengo in via Roma a Torino, so che per farla tutta ci metto tre ore. Ma quello è il tempo e lo conto già prima. Non ho mai scansato nessuno, per chi mi ferma è la prima volta, così diventa un po’ la prima volta anche per me. Battute, pizzicotti, prese in giro, questa è la grande soddisfazione, mi trattano come un fratello, un cugino. Uno di famiglia”» (’La Stampa”, 28/11/2003) • Fa anche il doppiatore: «La prima battuta da doppiatore se la ricorda bene: ”Era ”sissignore’, ho iniziato così, avevo 23 anni”. Da allora, anche grazie al boom del doppiaggio, negli Anni Ottanta, in coincidenza con la nascita e l’affermarsi delle tv commerciali, di strada ne ha fatta tanta. Da comico, da attore, e da doppiatore, mestiere a cui è rimasto tenacemente legato: « un lavoro che ti dà la possibilità di vivere mille avventure diverse, puoi fare il principe, l’assassino, il cow-boy, il gangster. Anche se sono cresciuto, sia di età che professionalmente, lo faccio sempre con grande entusiasmo”. [...] personaggio a cui ha dato la voce è il mitico Aragorn del pluripremiato Signore degli Anelli: ”All’inizio, quando si è saputo che ero stato scelto per dargli la voce italiana, i fan della saga di Tolkien hanno avuto da ridire, misero il veto perchè ritenevano che un comico televisivo non potesse essere adatto a quel ruolo. Dopo il doppiaggio del primo film hanno cambiato completamente idea e, ora, alla fine dell’impresa, mi hanno perfino regalato un anello d’oro con le iscrizioni in linguaggio elfico”. Prima di Viggo Mortensen, Insegno aveva avuto esperienze con Brad Pitt, doppiato in un film complesso e difficile come L’esercito delle dodici scimmie: ”Quella è stata un’esperienza difficile, una gran fatica, ho pure perso la voce. Mi aiutò l’intuizione del direttore del doppiaggio che, a un certo punto, mi tolse il leggio e mi fece doppiare le battute imparate a memoria. Così ho potuto seguire il personaggio fisicamente, è come se gli avessi doppiato i gesti, le mani”» (’La Stampa” 11/3/2004).