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 2002  marzo 01 Venerdì calendario

IZZO

IZZO Simona Roma 22 aprile 1952. Sceneggiatrice • «[...] anomala sceneggiatrice che è anche doppiatrice, attrice, ospite dei salotti tv, commentatrice di costume, regista, da sola o in coppia con suo marito Ricky Tognazzi. [...] la sua enorme famiglia: gli Izzo, doppiatori ma poi anche altro; i Tognazzi, gente di cinema a partire da Ugo; i Venditti e le canzoni visto che suo figlio Francesco Saverio ha come papà Antonello Venditti; lo scrittore Dudù La Capria e l’attrice di teatro Ilaria Occhini, da anni suoi consuoceri. [...] ”[...] ho scoperto che, siccome sono una narcisista, anche quando scrivo degli altri scrivo di me, sempre. A trent’anni di distanza, rivedendo un soggetto scritto per Lina Wertmüller in cui parlavo di una donna sola che voleva adottare un bambino, mi sono accorta che in realtà parlavo di me e di mio figlio quando mi sono separata da Antonello Venditti. Poi ho capito che questo mio irrefrenabile narcisismo che mi porta a frequentare i salotti della tv ha un suo lato positivo: donne che non conosco, quando mi incontrano mi confidano le loro pene. Ho capito anche che sono una depressa bipolare per natura: passo dalla eccitazione alla disperazione con grande facilità [...] odio ingrassare. E ingrasso. Mangio di notte. Anche Ricky lo fa, ma non ingrassa. Per di più si prepara panini meravigliosi a cui non so resistere. Sostengo di mangiarmi anche i dietologi. [...] la famiglia è come una bicicletta: per farla funzionare occorre pedalare e la salita è pesante. [...] sono vissuta in una famiglia matriarcale: tra tre sorelle, una madre, una infinità di zie e ho imparato a capire le donne, meglio degli uomini [...] Mi sono dannata a lungo perché gli uomini non conoscevano l’amore edificatorio, oblativo, immotivato che noi donne invece pratichiamo. Poi ho incontrato Ricky che ha un lato femminile nella sua personalità e finalmente sono stata bene. Come me Ricky è monogamo, pantofolaio, affettuoso. Per di più è mezzo inglese quindi ben educato, rispettoso, discreto” [...]» (Simonetta Robiony, ”La Stampa” 14/4/2005).