Varie, 1 marzo 2002
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Jagger Mick
• Dartford (Gran Bertagna) 26 luglio 1943. Cantante. Dei Rolling Stone • «Correva l’anno di grazia 1965 quando, poco più che ventenne e già leader di quella che sarebbe diventata la più grande band di rock and roll di tutti i tempi, si lasciò sfuggire che non poteva immaginarsi ancora a cantare Satisfaction una volta arrivato ai trenta. Adesso [...] insieme con Ron Wood, Charlie Watts e Keith Richards e con quel suo volto solcato da troppi anni di eccessi, continua a cantare quasi ogni sera Satisfaction e Heart of Stone e Under my thumb e Angie. [...] Balla, saltella, suda, si spoglia, si riveste, corre, gesticola, provoca, seduce come se l’orologio del tempo si fosse fermato al giorno di quella celebre ed errata previsione. [...] Appare minuto, quasi etereo. Ma basta che muova le mani e apra la sua famosissima bocca e torna ad essere immediatamente il simbolo di una generazione. [...] ”Non ho mai pensato che saremmo durati così a lungo e non so bene perchè siamo ancora qui. Penso sia un fattore di energia, non puoi fare rock and roll senza una grande carica di energia e quella è rimasta intatta. [...] Siamo cambiati, ma siamo anche rimasti fedeli alle nostre radici, ancorate nel blues e nel rhythm & blues. cambiata, invece, la percezione del rock. Quando abbiamo iniziato, fare rock era di per sé una forma di ribellione. Adesso è una forma artistica accettata e qui per restare, come il jazz. [....] Non posso dire che avevo degli obiettivi che non ho raggiunto. Vorrei poter fare più cose, mi piacerebbe poter scrivere più musica. Ma non puoi scrivere canzoni e allo stesso tempo incidere album, fare concerti e anche recitare nel cinema”» (Lorenzo Soria, ”La Stampa” 1/11/2002). «Il suo celebrato regno mediatico da Re Sole del rock’n roll sembrò giunto alla fine all’inizio degli anni ’90. I rotocalchi lo dipingevano come una figura tragica, bruciata. La sua promiscuità sessuale, apparentemente scatenata dal matrimonio a Bali con Jerry Hall, fornì chilometri quadrati di articoli di costume. Pettegolezzi sulla sua riluttanza a liquidare mogli e fidanzate provocarono sdegno e accuse di spilorceria. ”Praticamente tutto quello che hanno scritto di me è falso, tutte stronzate”. Lui in effetti è rimasto in rapporti eccellenti con tutte le sue ex, nessuna delle quali sta facendo la fame in una soffitta. Di certo, condivide ancora una casa di Londra con la signora Hall. I suoi figli sono ben provvisti del necessario e i suoi rapporti con loro sono invidiabilmente stretti. un padre responsabile e concreto, che di questi tempi è più probabile venga fotografato in giro per la città con le figlie piuttosto che con ragazze abbastanza giovani da essergli figlie (esclusa Sophie Dahl). [...] ”Io penso, insomma, che la monogamia, non sia da tutti. Per me rimane un mistero, non riesco a vivere da uomo sposato. Dicono che mi comporto male... ma cosa intendono? Sono sincero: non riesco a concepire il matrimonio. Oggi chi ci riesce? Come forma di unione è assolutamente instabile. La gente si sposa e poi divorzia in pochi anni. Non trovo sia accettabile. Ci devono essere altre forme di legami in questa società” [...] Gli Stones hanno sempre avuto l’aria di avere problemi nutrizionali: Jagger lo attribuisce al fatto di essere stati figli della seconda Guerra Mondiale, ma avere un ventre di marmo a 30 va da sé, a 60 è assolutamente una conquista. Sedute di ginnastica a giorni alterni col suo allenatore norvegese, Torje (’farlo tutti i giorni non è elegante”) , un atteggiamento quasi da astemio verso l’alcool e sonni di otto ore per notte. [...] Rispondendo alla domanda del suo addetto stampa su cosa avrebbe fatto se non fosse stato una rockstar, ha risposto: – Avrei scritto guide turistiche”» (Mariella Frostrup, ”Corriere della Sera” 14/7/2003). «Volete sapere perché la nostra musica piace ancora ai giovani? Perché i Rolling Stones sono per il rock ciò che Duke Ellington è stato per il jazz: un classico; e anche perché le nostre canzoni sono ormai quasi degli standard. [...] Con i suoi 50 anni, il rock è una forma musicale tutto sommato ancora giovane ma allo stesso tempo ha una lunga storia alle spalle. Inoltre ha una tradizione che non si è mai interrotta. Il jazz invece a un certo punto è come esploso, c´è stata anche una grande guerra nel mezzo, tempi in cui musicisti si sono giustamente preoccupati di altro. Nel rock ogni artista si lega a qualcuno che lo ha preceduto, senza soluzione di continuità: noi Rolling Stones a Elvis Presley e a Buddy Holly, chi è venuto dopo si lega a noi o ai Led Zeppelin. Per questo i giovani hanno cominciato ad ascoltare le nostre canzoni come un appassionato di jazz ascolta quelle di Duke Ellington» (Carlo Moretti, ”la Repubblica” 31/10/2003). Vedi anche: David Sinclair, ”Sette” n. 21/1998.