Marco Moretti, "La Stampa" (ttL) 2/3/2002., 2 marzo 2002
Tra fine gennaio e fine aprile, grossi branchi di skrei (la varietà più pregiata del merluzzo) raggiungono le isole Lofoten nel Nord della Norvegia
Tra fine gennaio e fine aprile, grossi branchi di skrei (la varietà più pregiata del merluzzo) raggiungono le isole Lofoten nel Nord della Norvegia. "Skrei" in norvegese antico significa "migrare" perché questo pesce compie un lungo viaggio dal Mare di Barents fino alle Lofoten, nuotando sotto la calotta artica. Durante il percorso cambia alimentazione, passando ai micro-pesci artici che ne modificano consistenza e sapore delle carni e anche l’aspetto: si distingue infatti dal comune merluzzo per la forma più allungata, il muso a punta, la carne bianca e delicata e le maggiori dimensioni (può raggiungere i 180 centimetri di lunghezza per 55 chili di peso, ma alle Lofoten sono soliti catturare esemplari da 80 centimetri per 11 chili). Lo skrei cresce di circa dieci centimetri l’anno e raggiunge la maturità sessuale intorno ai sei anni: a questo punto intraprende il viaggio verso le Lofoten, dove la femmina deposita fino a 4 milioni di uova. Per questo le Lofoten vengono dette "l’arcipelago del merluzzo": riscaldate dalla Corrente del Golfo, sono isole rocciose con porticcioli di casette in legno adagiate tra i fiordi. Fedeli a un’antica tradizione marinara, la maggior parte delle case sono di color rosso: i vichinghi infatti usavano dipingere i muri esterni con il sangue dei cavalli sacrificati al dio della fortuna per invocare la salvezza in mare. Le isole, collegate tra loro da ponti e un tunnel sottomarino, sono popolate da cigni, orsi, foche, balene, cormorani, pulcinelle di mare, gazze marine ed edredoni.