varie, 4 marzo 2002
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Jones Grace
• (Grace Mendoza) Spanishtown (Giamaica) 19 maggio 1948. Cantante. Attrice • «[...] sexy diva del pop [...]» (e. f., “la Repubblica” 6/11/2006) • «[...] fu musa di Andy Warhol e ispiratrice di molti inquieti [...] statuaria [...]» (“La Stampa” 19/11/2008) • «Androgina e sensuale [...] cantava la hit dance “Love on Top of Love” [...] Voce da contralto, modella, attrice ma soprattutto icona trasgressiva [...] Il papà era un predicatore che, a metà degli anni Sessanta, si trasferì con tutta la famiglia a Syracuse, nello stato di New York. “Ero l’unica ragazza nera di tutto il liceo. All’inizio volevo diventare un’insegnante di lingue. Parlo francese, spagnolo, giapponese, italiano e tedesco. È cambiato tutto quando incontrai il mio insegnante di recitazione”. Dopo il diploma se ne andò a New York dove cominciò a lavorare come modella. “Mi piaceva, ma ero attratta dalla musica. Così iniziai a cantare alle feste, sui tavoli. Qualcuno mi notò e capì che poteva fare dei soldi”. Provocatoria, fin dagli esordi, alla fine degli anni Settanta, quando sconvolgeva le notti newyorkesi indossando tute di lattex nero e facendo schioccare frustini sadomaso. “Sono sempre stata una ribelle. Me ne frego delle regole” la sua filosofia. Le sue performance la resero celebre nell’ambiente gay, conobbe Andy Warhol e ne diventò amica e musa. Cranio rasato, trucco aggressivo e abiti assurdi la Jones si costruì addosso una “maschera”, che con il tempo diventò meno scioccante e più “artistica”. Ma sollevò interrogativi sulla sua identità sessuale. “La mia immagine dovrebbe spaventare gli uomini, così solo i migliori si fanno avanti”. La sua carriera è costellata di successi dance: “I Need a Man”, “La Vie en rose”, “Slave to the Rhythm”. È stata meno fortunata come attrice anche se ha vestito i panni della cattiva in A View to a Kill (1985), togliendosi lo sfizio di prendere a pugni James Bond. A metà degli anni Ottanta Grace imbocca il suo viale del tramonto, colpa di gravi problemi finanziari. L’album “Bulletproof Heart” nel 1989 era stato l’ultimo fuoco. [...]» (Sandra Cesarale, “Corriere della Sera” 27/7/2008) • «[...] Una volta mi sono fatta di acido per tre giorni di fila. Si chiamava Stp, Super Trip Pill. Non la fanno più: era un esperimento, mica lo facevo per divertirmi [...]» (“Corriere della Sera” 16/6/2010).