Varie, 4 marzo 2002
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Keegan Kevin
• Armthorpe (Gran Bretagna) 14 febbraio 1951. Ex calciatore. Due volte Pallone d’oro (1978 e 1979, secondo nel 1977 dietro Simonsen), con il Liverpool ha vinto la coppa dei Campioni (1976/77) e due coppe Uefa (1972/73, 1975/76). Dopo aver guidato la nazionale inglese (1998/2000), attualmente allena il Manchester City. «Nato in una piccola cittadina industriale del Doncaster, combinò fin da ragazzo calcio e lavoro, accettando un’offerta del Doncaster Rovers che comprendeva anche l’attività in fabbrica oltre alle esibizioni nella squadra locale. Poco dopo firmò il primo contratto professionistico per conto di un modesto club di provincia, il Scunthorpe United, nelle cui fila militava anche il portiere Ray Clemence. Proprio per aver ingaggiato Clemence, il Liverpool di Bill Shankly aveva allacciato stretti rapporti con lo Scunthorpe, e fu quindi il primo ad essere avvertito delle promettenti qualità di Keegan, un giovane attaccante, ala destra classica, piccolo di statura ma solido e sgusciante. Shankly si fece convincere a sganciare 33 mila sterline (circa 100 milioni di lire sul finire degli anni Sessanta), accordando al giocatore un compenso di 50 sterline settimanali. Il giovane Keegan fece un po’ di trafila e nel 1971, a vent’anni, debuttò in campionato segnando dopo appena 13 minuti dall’esordio. L’ascesa fu fulminea e il suo gioco, tutto basato sulla velocità e sullo scatto, conquistò in breve tempo tutte le platee d’Inghilterra. Ala destra naturale ma in pratica giocatore a tutto campo pronto a ripiegamenti e a ripartenze continue, Keegan risultava pressochè immarcabile. I suoi gol contrassegnarono tutte le più importanti vittorie del Liverpool di Shankly prima e di Paisley poi. Due reti nella doppia vittoriosa finale di coppa Uefa al Borussia di Monchengladbach nel 1973, altri due nella finale (3-0) di coppa d’Inghilterra al Newcastle nel 1974. Dopo la seconda coppa Uefa vinta nel 1976, Keegan era l’indiscusso numero uno del calcio britannico. Aveva ormai deciso si accettare una favolosa offerta del Real Madrid quando il Liverpool gli chiese di restare per vincere la coppa dei Campioni e Keegan restò. Vinta la coppa che proiettava il Liverpool sul tetto del mondo, otto giorni dopo la finale di Roma firmò il contratto con l’Amburgo. In Germania ebbe un primo anno distastroso ma si rifece nella seconda stagione, portando l’Amburgo alla conquista della Bundesliga, e nella terza, che vide la squadra tedesca contendere invano al Nottingham Forest la finale di coppa dei Campioni. Poi, con una mossa a sopresa, all’inizio della stagione 1980-81, Keegan tornò in Inghilterra scegliendo un club di secondo piano, il Southampton, che tuttavia trascinò ad un piazzamento onorevole. In seguito a ripetuti infortuni chiuse anzitempo una meravigliosa carriera. Ai grandi successi nelle competizioni per club, Keegan non seppe accompagnare altrettanti allori in nazionale; durante i suoi anni migliori l’Inghilterra non riuscì a qualificarsi per i mondiali del 1974 e del 1978 e l’unico palcoscenico di grido furono gli Europei del 1980 dove però l’Inghilterra fu eliminata al primo turno. Keegan è stato il secondo della storia, dopo Cruijff, a vincere per due anni di fila il Pallone d’oro, conquistato nel 1978 e nel 1979» (Luca Marianantoni, gazzetta.it dicembre 2004). «È considerato il più latino dei giocatori inglesi e uno dei più grandi d’Europa. Tecnica, rapidità di esecuzione, fantasia, intelligenza tattica e spiccato senso del gol sono state le sue qualità. Soprannominato “Mickey Mouse’ (Topolino) per la sua statura, aveva cominciato a giocare da portiere. Ingaggiato dallo Scunthorpe (terza divisione) si merito presto le attenzioni del Liverpool che lo acquistò nel 1971 per 35.000 sterline. In sette stagioni, con i suoi gol, trascinò i “reds” alla conquista di tre campionati […] Trasferitosi per la cifra record di 440.000 sterline all’Amburgo, vinse un campionato tedesco (1978/79) e arrivò in finale di coppa dei Campioni nel 1980 […] Con la nazionale non ha avuto decisamente fortuna: da giocatore, pur disputando 63 partite, a causa di un infortunio occorsogli giocando a golf ha fatto un’insignificante apparizione di soli 26 minuti al mondiale del 1982 in Spagna» (S.L.P., Enciclopedia dello Sport, Treccani 2002).