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 2002  marzo 04 Lunedì calendario

Keitel Harvey

• . Nato a Brooklyn (Stati Uniti) il 13 maggio 1939. Attore. «Ho avuto la fortuna di vivere due eccezionali situazioni creative con Lezioni di piano e Smoke. Jane Campion è una delle dee che ho incontrato nella mia vita. Con Paul Auster sono due straordinarie e originali persone di cinema. Hanno una grande capacità di controllare le storie che stanno raccontando. Mostrano grande ispirazione, creatività, pensiero e capacità d´improvvisazione cercando di trovare il senso dei personaggi e di proiettarlo fuori. Alcuni registi sono molto gentili e collaborano cercando di dare corpo a un’idea, mentre altri non lo sono: pensano a fare soldi e tu non puoi avere emozioni legate alla creazione, e forse hai paura. Paura di essere licenziato, paura di non riconoscerti nella resa finale dei film, paura di non poter tentare niente di nuovo perché c’è sempre qualcuno pronto a dirti: ”Non fare così che ci costa un sacco di soldi” [...] Con Scorsese c’è stata una grande collaborazione, un rapporto di lavoro duro dove l’uno prendeva qualcosa dall’altro, e anche una grande amicizia. L’ho conosciuto alla New York University dove stava cercando attori per il suo film di studente, Chi sta bussando alla mia porta?. Ho partecipato al provino con un centinaio di aspiranti attori. Si teneva in una stanza, non nel teatro. Me lo ricordo perché è stato il mio ultimo provino. E ho avuto la parte. Martin era uno studente di cinema. Mi disse di andare in fondo alla sala, aprire una porta e entrare. ”Va bene”, dissi. Camminai fino alla porta, entrai e vidi un tizio seduto con i piedi sul tavolo che con voce rauca e tono perentorio, esclamò: ”Siediti. Who the fuck are you?”. Non sapevo chi fosse o cosa facesse. Questa era la maniera di lavorare e d’improvvisare di Martin: mettermi in una stanza con uno sconosciuto in una situazione della quale non sapevo niente. Pensavo che avrei potuto fare a botte con quel tizio, ma potevo anche mostrarmi saggio. Tentavo di fare esperienze nel teatro e nel cinema, e per Martin lavorai al film senza prendere soldi [...] Anghelopoulos è una delle voci più importanti del cinema e del teatro. Spero che ci sia un progetto in comune nel nostro futuro. Ha un grande talento per raccontarti cose che tu generalmente sai. Per me lui è come un antico narratore di storie: è omerico. Quando si reca in un posto, ne diviene parte. Quando mi diede la sceneggiatura di Lo sguardo d’Ulisse venne a New York a casa mia per mostrarmi alcuni suoi film in dvd. Ne mettemmo uno nel televisore in presenza del mio agente. Anghelopoulos sedeva davanti a me. Guardai il film e dopo circa un´ora mi addormentai. Il mio agente mi mise una mano sulla spalla e mi scosse. Anghelopoulos mi stava guardando. Reagii dicendo: ”Faccio il film. Sì, sì, lo faccio”. E sorrisi. Il suo talento è così straordinario che non ha importanza cosa ci sia scritto nella sceneggiatura. Basta la sua immaginazione a trasformare il film in un evento”» (Renzo Fegatelli, ”la Repubblica” 30/7/2004).