Varie, 4 marzo 2002
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Kewell Harry
• Sydney (Australia) 22 settembre 1978. Calciatore. Lanciato in Premier League dal Leeds United, col Liverpool vinse la Champions League del 2005 • «Nella notte di Istanbul un solo giocatore del Liverpool è stato fischiato, Harry Kewell, l’australiano con la faccia da schiaffi. Non doveva giocare [...] invece è partito titolare [...] Un personaggio da soap opera, tanto per restare in famiglia, visto che la moglie di Kewell, Sheree Murphy, sposata a Las Vegas [...], lavora nelle telenovela Emmerdale: un continuo ripetersi di eventi sempre uguali. [...] si era inceppato nel dicembre 2004, rientrato nel febbraio 2005 aveva chiesto a Benitez di essere operato perché era sicuro di non stare al meglio e il tecnico aveva detto no. Ne aveva discusso a lungo con il suo braccio destro, il vice che lo segue dai tempi dell’ Osasuna, Pako Ayestarian. Il centro della questione era, ed è, il talento. Tutto lo staff tecnico del Liverpool è convinto che l’australiano ne abbia molto. È stato l’unico arrivato dall’altro mondo, per uno stage in Premier League, ad essere comprato da una squadra inglese, il Leeds. Quando si è presentato a Anfield, nel 2003, era anche sulla lista dei preferiti del Manchester United. Il giovane più desiderato e invece di mettersi in un angolo a fiutare vecchia gloria si è fatto trascinare dentro una zuffa con Gary Lineker, finita in tribunale. Non gli manca neppure il carattere, ma è di quei giocatori che sono accesi o spenti: quando parte il lato B non c’è nulla da fare. Benitez ha rischiato. Il 25 maggio 2005 lo ha messo in campo, da subito. La squadra è arrivata allo stadio senza avere idea dei titolari, Rafa li ha elencati nello spogliatoio e Gerrard si è chiesto dove era l’errore. Lo racconta nella sua biografia: “Non capivo perché, aveva sempre giocato Didi Hamann e al nome di Kewell ci siamo tutti guardati strano. Ma il capo aveva deciso e nessuno ha fiatato”. Fino al 23’ del primo tempo, quando la curva ha espresso tutto il dissenso covato fino a lì e Kewell è inciampato in un infortunio a cui nessuno ha voluto credere. Sostituito da Vladimir Smicer che sarebbe diventato un uomo chiave. Il pubblico ha guardato Kewell contorcersi e si è infastidito. Non lo hanno ascoltato neanche un mese dopo, quando si è fatto operare. Il suo agente e Farina, il tecnico dell’Australia, hanno rilasciato 100 interviste per dire che il loro ragazzo stava male davvero. Non è servito. “Quello che conta è che il miglior manager del mondo abbia avuto fede in me e mi abbia voluto per la partita più difficile [...]”. [...]» (Giulia Zonca, “La Stampa” 22/5/2007).