nn, 4 marzo 2002
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KINSKI Nastassja (Nazkszynsy). Nata a Berlino (Germania) il 24 gennaio 1960. Attrice. «Fosse rimasta a Roma, a girare film inutili col rifondarolo Citto Maselli; a litigare quasi ogni giorno col marito, il produttore musulmano Ibrahim Moussa, a perdersi, insomma, nel girettp capitolino dei venditori di tappeti, sarebbe finita disperata: il telefono muto, qualche copione scemo da guardare, la quarantina in mesto avanzamento
KINSKI Nastassja (Nazkszynsy). Nata a Berlino (Germania) il 24 gennaio 1960. Attrice. «Fosse rimasta a Roma, a girare film inutili col rifondarolo Citto Maselli; a litigare quasi ogni giorno col marito, il produttore musulmano Ibrahim Moussa, a perdersi, insomma, nel girettp capitolino dei venditori di tappeti, sarebbe finita disperata: il telefono muto, qualche copione scemo da guardare, la quarantina in mesto avanzamento. E invece l’attrice figlia dell’intenso Klaus, ha fatto la cosa giusta a metà anni ottanta. Abbandonando l’Europa e, in specie, la Roma palus putredinis dei cinecompagni con la fissa ’d’oo specifico firmico’ lei, berlinese classe 1961 e stella acclarata da Wenders, Polanski, Schrader, Coppola, Beineix, Deray, Skolimowski, s’è regalata un’altra chance. Un’altra carriera soprattutto. ’No, non è stato facile: sono nata a Berlino, e l’esistenza del muro m’ha sempre fatto impressione e, comunque, quello era il mio brodo’, dice l’indimenticata protagonista di Tess, oggi che vive a Los Angeles, insieme ai tre figli ormai grandi. ’Ma a essere sinceri, sento che la mia patria, da tempo, è Los Angeles: tra poco prenderò anche la cittadinanza americana. Perché qui mi sento a casa. Amo lo ’spirito’americano: essere forti, credere in se stessi. L’abbiamo visto tutti, dopo l’11 settembre. Ci si sveglia ed è già un altro giorno. Well it’s bad, but it’s gonna be better’. Che a lei, inquieta icona del fascino adolescente (cominciò a girare a 13 anni, con Wenders in Falso movimento), sia andata bene, anzi, meglio, una volta emigrata negli Usa, alla Marlene, ne è prova l’ultimo suo film, Il regno e lo splendore. Un western di Michael Winterbottom, ambientato nella Sierra Nevada nel 1867, in piena ’febbre dell’oro’. Dove c’è un uomo ricchissimo, che la adora e fa costruire per lei, Nasty, qui vecchia e malata di tubercolosi, una magnifica casa di legno. Sicuramente i fans rimpiangeranno quella sua schiena nuda, quasi un’anima morbidamente disvelata, in Paris, Texas (per la regia dell’amico Wim, altro amerikno) [...] l’ex impbronciata ninfetta di Così come sei (Lattuada, 1978), finalmente è cresciuta. Senza perdere un briciolo di fascino, anzi, quest’attrice forte come una massaia berlinese, adesso sfoggia i suoi quarant’anni come pepite d’oro. Scavate a forza nel giacimento ricco di L.A., che le dive incallite come lei fanno fruttare sempre» (Chiara Bleibtreu, ”Il Foglio” 8/11/2001).