Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  marzo 04 Lunedì calendario

Kirch Leo

• Wuerzburg (Germania) 21 ottobre 1926, Monaco di Baviera (Germania) 14 luglio 2011. Imprenditore. Figlio di un vignaiuolo. Laurea in Economia Aziendale e Matematica nel 1952, Nel 1955 fondò la sua prima società per l’acquisto e la distribuzione di film in tutta Europa. Nel 1996 si assicurò i diritti televisivi per l’Europa dei mondiali del 2002 e 2006, prezzo 1.700 miliardi di lire • «Avrebbe voluto diventare potente come Rupert Murdoch e per un lungo periodo lo era stato. Ma dopo aver accumulato potere e enormi ricchezze nel 2002 il suo regno televisivo crollò, in seguito ad alcuni investimenti sbagliati, e Leo Kirch divenne il protagonista di uno dei maggiori fallimenti della storia tedesca, con sei miliardi di euro di debiti. Ma non aveva mai smesso di lottare. A 84 anni, malato di diabete, quasi cieco e costretto su una sedia a rotelle, stava ancora portando avanti una battaglia legale contro la Deutsche Bank, che considerava responsabile della sua rovina perché nel 2002 l’allora numero uno della banca, Rolf Breuer, in un’intervista televisiva si era detto scettico sulla solvibilità di Kirch Media, l’impero cinematografico-televisivo del magnate. [...] Era stato grande amico del cancelliere Kohl, che gli aveva fatto da testimone alle sue seconde nozze, e di altri uomini potenti, ma non esibiva i suoi contatti politici, detestava la ribalta, veniva considerato piuttosto un abile burattinaio che teneva in mano molti fili senza comparire. Era stato lui, in Germania, a creare la tv privata. Per molti anni, negli anni ’90, aveva collaborato con la Fininvest di Berlusconi e con Murdoch, di cui prima di fallire aveva detto: “È uno squalo”. Il segreto del suo successo imprenditoriale era stato l’aver scoperto un vuoto di mercato, le migliaia di vecchi film che la Warner Bros e altre società hollywoodiane vendevano per pochi soldi dopo la guerra. Ma il suo primo grande affare era stato La Strada di Fellini, di cui comprò nel 1956 i diritti per la Germania grazie a 25.000 marchi prestatigli dalla moglie. All’apice del successo, della KirchMedia facevano parte ProSieben, Sat1 e Premiere, l’attuale Sky. Si era accaparrato l’esclusiva dei mondiali di calcio e della Formula Uno, e aveva acquistato il 40 per cento di Springer, il più grande gruppo editoriale tedesco, proprietario della Bild» (v.v., “la Repubblica” 15/7/2011).