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 2002  marzo 04 Lunedì calendario

KLEIN

KLEIN Naomi Montreal (Canada) 8 maggio 1970. Giornalista. Resa celebre dal libro No logo • «Un solo libro alle spalle. Ma tradotto in 25 lingue. Solo in Italia No Logo - edito da Baldini & Castoldi - ha venduto all’incirca 200 mila copie. […] Ha girato il mondo, ha partecipato ai movimenti di contestazione alla globalizzazione, ed è considerata in qualche modo una militante a tempo pieno. Gira il pianeta come una star. […] ”No Logo era il risultato di un lavoro sui grandi marchi industriali e sulle condizioni difficili in cui si trovano coloro che lavorano nelle corporation […] Oggi più chiaramente che in passato le società si dividono tra chi è stato messo dentro un recinto e chi invece ne è fuori. quasi fisiologico per il capitalismo più estremo creare steccati entro cui collocare la gente più povera […] L’emarginazione è un fatto che qualcuno prima di tutto vive sulla propria pelle. un atto di esclusione di qualcuno da qualcosa. Il recinto, al contrario, è includere qualcuno con la forza o con la capacità di persuasione che il potere economico possiede, dentro a una zona delimitata. Vedo il recinto come uno sviluppo perverso dell’emarginazione. Una sua potente razionalizzazione che richiede l’uso della forza. per questo parlo di economie militarizzate […] Non c’è dubbio che quella dello steccato è un’immagine che ha sedotto altri prima di me. Foucault la mise al centro del suo discorso libertario sul potere coercitivo che alcune istituzioni, come gli ospedali psichiatrici e le prigioni avevano all´interno della società. Il suo ragionamento andava nella direzione della diversità. La sua domanda era: come mai una società normale produce anormali da rinchiudere in un recinto? La mia domanda è un’altra: come mai società cosiddette normali producono recinti per gente normale? Nei recinti oggi non finiscono i dementi, gli affetti da patologie devianti, ma gente come me o lei. E i recenti di cui parlo non necessariamente sono visibili […] Io non sono contro la globalizzazione, ma sono per quella democrazia che ha i mezzi per controllarla. Una politica che tiene fuori il potere della comunità non è condivisibile. Le persone non sono contro la globalizzazione né contro gli investimenti. Le persone comuni vogliono sapere che uso se ne fa e possibilmente partecipare alla gestione”» (Antonio Gnoli, ”la Repubblica” 14/10/2002).