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 2002  marzo 04 Lunedì calendario

Klum Heidi

• Bergischegladbach (Germania) 1 giugno 1973. Modella • «Da ragazzina, sognava di diventare ballerina jazz, e infatti ha studiato danza per 15 anni. Ma era anche molto interessata al design, e aveva già superato la selezione per un corso speciale, quando la giuria del Thomas Gottschalk Show, uno dei più popolari programmi televisivi di Germania, la decretò vincitrice di un concorso di bellezza, e così volò subito a New York con un contratto da modella [...]» (Lucia Castagna, “Sette” n. 49/1998) • «[...] erede di Claudia Schiffer [...] ex compagna di Flavio Briatore, accusata di propagare ideali di bellezza che sono un puro e semplice trampolino per l’anoressia [...]» (Paolo Valentino, “Corriere della Sera” 15/2/2006) • «[...] è una che sa bene cosa vuole da sé, dagli altri e dalla vita. Partiamo dall’inizio, da quel 1992 in cui l’amica Karin (modella anche lei) la convinse a mandare un tagliandino trovato in un giornale per partecipare ad una selezione di modelle. Inutile dire che in un attimo Heidi è catapultata nel mondo della moda. Scelta tra 25mila aspiranti top, vince un contratto di tre anni da 300mila dollari. E anche una Opel Corsa rossa: “Era quella cui in realtà aspiravo!”, dice oggi. Ma la signorina Klum, diligente e intelligente preferisce prima concludere il suo liceo e portare a casa la maturità, “in arte e matematica i voti migliori”. Adesso può buttarsi. Ma prima servono tre cose: “Un avvocato, un’assicurazione e un telefono per essere sempre in contatto con i miei genitori”. Tutto ciò “per avere cura di me e mantenere i piedi per terra”. Pronti via, Heidi Klum parte alla conquista del mondo. La moda la porta prima in Europa poi negli Stati Uniti. New York diventa la base della Heidi Klum GbmH: molte curve e molto cervello registra il suo marchio per tutelare il suo nome e la sua immagine, “meglio essere preparate, non sai mai cosa può accadere”. E secondo quest’ottica si assicura pure le gambe per due milioni di dollari. Si sa mai. Nel ’97 il salto: diventa uno dei corpi di Victoria’s Secret, mutandine e reggiseni che fanno impazzire donne (e uomini) americani e che le migliori top del mondo (Gisele Bündchen e Adriana Lima, per dirne due) mostrano in sfilate su internet che ogni volta mandano in tilt la rete. Da lì in poi, l’azienda Heidi Klum non si ferma più. Copertine, sfilate, feste, apparizioni in tv, in Olanda danno il suo nome ad una rosa, in Austria compare su un francobollo: tutti la vogliono. E lei si sposa. Con il superparrucchiere Ric Pipino. Il matrimonio finisce nel 2003. Ma nel frattempo Heidi è nell’olimpo. Negli Stati Uniti in particolare è amatissima, modello per ragazzine e signore. Persino Carrie Bradshaw di Sex and the City la venera in una puntata della serie tv dove Miss Klum interpreta se stessa. E quello che la rende diversa dalle altre è, secondo il Times, “il senso dell’umorismo, la simpatia, l’essere alla mano”, ma anche la grande professionalità e la determinazione accompagnata sempre dal sorriso. “Io credo che se sorridi ricevi sempre un sorriso in cambio”: è il suo motto. Tuttora. E questo ne fa una delle celebrities più amate. “È la ragazza-bomba della porta accanto” (ancora il Times). Perché oltre al suo lavoro, c’è la sua famiglia, che lei gestisce in prima persona.Dove c’è Heidi c’è la sua tribù, tre bambini, mamma, baby-sitter e marito, “se io vado in un posto ognuno deve venire con me”. E il clan la segue sempre, sui set fotografici e quelli tv. E lei volentieri si fa fotografare mentre scorrazza con i piccoli al parco o fa shopping con loro nei supermarket solo giocattoli. Leni, la prima figlia, arriva nel 2004. Il padre (forse) è Flavio Briatore, ma quando la piccola nasce, il manager di Formula Uno e la top si sono già lasciati. Poco importa. Lei non fa la sedotta e abbandonata. Anzi, pochi mesi dopo si fidanza con il cantante black Seal e nel maggio 2005 si sposano. Nel settembre 2005 nasce Henri. Un anno dopo, novembre 2006, arriva Johan. Per ora si sono fermati a tre. Ma lei dice: “Essere madre ha cambiato completamente la mia vita, prima tutto girava intorno a me, ora ogni cosa è per i bambini”. [...] oltre alle copertine e a tutto il resto, disegna pure i sandali Birkenstock, gioielli, scarpe, occhiali, costumi. E conduce con grande successo un reality show sulla moda che ha [...] ricevuto una nomination agli Emmy (i premi tv negli Usa). È lei la migliore manager di se stessa: “È importante sapere dove stai mettendo il tuo nome — sostiene —, credo sia questa la ragione del mio successo, se non è reale non sarà buono!”. [...]» (Claudia Voltattorni, “Corriere della Sera” 27/8/2007).