Varie, 4 marzo 2002
Tags : Jeff Koons
Koons Jeff
• York (Stati Uniti) 21 gennaio 1955. Pittore e scultore. Ex marito della pornostar Ilona Staller • « generalmente considerato l’erede di Andy Warhol, il Re Mida della Pop Art, spentosi nel 1987, dopo un’esistenza errabonda, funestata di incidenti drammatici. Ma che cosa hanno in comune i due protagonisti dell’arte americana degli ultimi quarant’anni? In apparenza, sul piano personale, nulla in senso assoluto. Andy era una sorta di manichino metafisico, di simulacro vivente, una icona artificiale, egli stesso una bislacca composizione Pop. Jeff è un uomo comune, nel significato più completo della parola. Statura media, fronte non altissima, occhi d’un celeste chiaro, sorriso dolce e ridente, eloquio non sconvolgente. [...] Potrebbe essere qualunque cosa: un impiegato di agenzia di viaggi, un agente di cambio, un funzionario di banca: tutto, meno che un artista. da un pezzo acclamato in America e in Europa per le sue opere, ma non ha nulla del divo, né dell’antidivo; fa pensare se mai, per le pose da narciso che assume, come quando si fa riprendere in vestaglia, a un divo holliwoodiano degli anni Venti-Trenta. Nato da un arredatore e da una casalinga, è purtroppo noto presso il pubblico non meno per le sue vicende private che per i suoi successi artistici. stato sposato con Cicciolina, dalla quale ha avuto un figlio, Ludwig, ma è ancora totalmente coinvolto nelle clamorose controversie giudiziarie che hanno condizionato quel singolare ménage e che sono ancora ben lungi dal concludersi. Dopo il divorzio da Cicciolina, ha sposato un’altra donna, Justine, dalla quale ha avuto un altro maschio, Sean, ma ancora non può vedere Ludwig. [...] "Io amavo il Warhol dei primi anni Sessanta, il Warhol delle serigrafie su tela della serie di Elvis Presley e dei disastri, non il Warhol successivo [...] Il collage è per me il medium fondamentale del ventesimo secolo... [...] Nulla è nuovo nella storia dell’arte. In ogni caso, volevo dire che il collage lo preparo io con le mie mani, il resto lo fanno i miei trenta assistenti e le industrie che lavorano per me [...] Io potrei essere più ricco di Bill Gates, ma alle mie calcagna c’è quella deliziosa creatura che si chiama Cicciolina. Ho rischiato di finire in miseria ma per fortuna ora le cose vanno un po’ meglio [...] Non credo di essere il Beato Angelico, ma l’esercizio dell’arte mi ha permesso di stabilire rapporti con altre discipline, quali la psicologia, la sociologia, la poesia, anche la teologia e la trascendenza e quindi con Dio [...] Non sono così folle come Dalì [...] Più che nell’oggetto artistico, nei ready-made duchampiani da me riproposti in modo diverso, per me l’arte consiste nel rapporto misterioso che si crea fra l’oggetto artistico stesso e lo spettatore. Io miro a rendere lo spettatore più sicuro di sé e pertanto più pacato e felice» (Costanzo Costantini, "Il Messaggero" 8/6/2003). «Ha un sorriso largo e zuccheroso,. Gli occhi brillano come quelli di un bambino che scopre il mondo per la prima volta. veramente così, è come uno dei suoi grandi pupazzi rassicuranti e soli: un mimo perfetto della società americana contemporanea, tutto honey, carezze e innocenza, e qualche nota di perversione già esternata» (Manuela Gandini). «Sin da quando avevo quattro anni disegnavo animali, facevo collage» (’La Stampa” 24/6/2001).