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 2002  marzo 04 Lunedì calendario

Krall Diana

• Nanaimo (Canada) 16 aprile 1964. Cantante e pianista jazz • «Bionda, occhi verdi, misure da modella, la donna che con i suoi album ha portato il jazz nelle classifiche della musica pop (When I Look into Your Eyes negli Stati Uniti è entrato nelle Billboard charts in nona posizione, non era mai successo) certamente non può passare inosservata. Ma chi attribuisce il suo fenomenale successo al look sbaglia. ”La bellezza aiuta ma un artista riesce ad affermarsi solo se ha talento e se riesce a comunicare qualcosa al pubblico […] Prendo un giorno alla volta. l’unico modo per tenere i piedi per terra. La mia vita è un incubo e allo stesso tempo una meraviglia. meravigliosa perché sto facendo quello che ho sempre voluto fare, cantare e suonare, perché ogni giorno è diverso da quello prima, perché non sono legata a una routine e non devo stare in un ufficio dalle nove di mattina alle cinque di pomeriggio, cinque giorni alla settimana. Ma tutto questo a lungo andare è difficile. Non sei mai a casa, dormi sempre in posti diversi, mangi male, non riesci a fare ginnastica. Fisicamente è molto stancante. Non ho più 20 anni! E devo assolutamente mantenermi in forma, soprattutto per la voce. Cerco di fare mezz’ora di movimento al giorno […] Mi sono costruita dei piccoli punti fermi. Mi porto sempre dietro un lettore di dvd e prima di andare in scena, mentre mi sistemo i capelli e mi trucco, guardo un film. Ne vedo tantissimi. Prima dei concerti londinesi ho visto Sleepy Hollow, con Johnny Depp e Christina Ricci. Terrificante. Ho gridato come una pazza. Il cinema per me è una vera passione, vedo film di ogni genere: da quelli di Marilyn Monroe ai musical di Fred Astaire e Ginger Rogers. Mi piace talmente tanto che potrei anche accettare di lavorare nel cinema. Mi piacerebbe, chissà se prima o poi... […] Ascolto di tutto. Frank Sinatra, Billie Holiday, Elton John, Supertramp, Queen, Brahms, Puccini, Nat King Cole, Verdi, Cecilia Bartoli, Robbie Williams. Il suo ultimo album, Swing When You’re Winning... quelle vecchie canzoni, mi è piaciuto molto. Lo trovo azzeccato. Anche Sinatra non era un uomo tutto rose e fiori. Ho apprezzato questa strana accoppiata […] Non mi piace per niente essere definita la nuova Fitzgerald. Ella è un mito. Non sono degna di essere paragonata a lei. Anche perché abbiamo voci completamente diverse. Io francamente mi sento più simile a Bridget Jones, probabilmente come tutte le trentenni nevrotiche di questo mondo. Per carità, non sempre. Ma a volte in lei mi riconosco proprio» (Paola De Carolis, ”Corriere della Sera” 25/11/2001).