varie, 4 marzo 2002
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Lansbury Angela
• Londra (Gran Bretagna) 16 ottobre 1925. Attrice • «[...] La ”Signora in giallo” della serie televisiva (quasi 300 puntate) [...] I suoi ”classici”? Gran Premio (1944) con Elizabeth Taylor ragazzina; Il ritratto di Dorian Gray (1945); Sansone e Dalila (1949) di Cecil B. De Mille nelle tuniche di Se madar, figlia di un ricco filisteo; La lunga estate calda (1958) con Paul Newman. E ancora, tra i tanti titoli della storia del cinema, fu con Frank Sinatra e Laurence Harvey in Va’ e uccidi (il primo The Manchu rian Candidate, 1962) che le fece conquistare un successo personale. ”E anche la nomination agli Oscar – ricorda lei – anche se poi non vinsi l’omino d’oro. Per tanti anni ho abitato a Hollywood, ma non andavo alle feste. Passavo il tempo libero a leggere gli autori che prediligevo, F. S. Fitzgerald, Tennessee Williams, James M. Barrie e, sotto contratto alla Mgm dovevo vedermela con i moguls come L. B. Mayer, che contava gli incassi di Esther Williams, di Judy Garland, di June Allyson, di Lena Horne... Sì, anche allora c’era il box office e le top star del botteghino erano Clark Ga ble e Gary Cooper, ma anche Ab bott & Costello e Betty Grable [...] Esther nuotava, Judy cantava, June era la fidanzata d’America, Lena faceva battaglie sociali, cantava e recitava e intratteneva il pubblico, Betty era una regina della commedia brillante e la bellezza da tascapane per eccellenza per tutti i soldati d’America... Io ero soltanto una ragazza inglese, però a Hollywood questo è un pregio per la deferenza che gli americani hanno sempre avuto verso gli attori an glosassoni. E andavo in giro per gli studios cercando lavoro. Guidavo una Ford sul Sunset Boulevard e sognavo di conquistare ruoli che mi permettessero di dedicarmi solo alla recitazione perché per mantenermi facevo anche la commessa e la cameriera. Infatti, ironia del destino d’attrice, debuttai nel ruolo di una cameriera che accendeva anche la sigaretta a Charles Boyer, in Angoscia, un supergiallo capace di fare invidia alla mia, non ancora nata signora in giallo Jessica Fletcher”. Ha attraversato tutti i generi del cinema anche quelli dei film per ragazzini della Disney e ha prestato la sua voce a capolavori dell’animazione come La bella e la bestia (era la mamma/teiera), ma dice: ”Il pub blico continua a identificarmi con la scrittrice di gialli Jessica dall’intuito infallibile, che io accettai subito mentre si bisbigliava che Doris Day avesse rifiutato la parte [...] Quando arrivai a Hollywood dall’Inghilterra era il 1942 [...] e le cose erano diversissime da oggi perché lo star system aveva regole severissime. Conservo come un gioiello il ricordo del talento di tanti e, da attrice, accarezzo ancora qualche progetto. Per esempio, reci tare per quel grande regista che è Clint Eastwood [...] Quando cominciai a recitare ero ancora una bambina. Mio nonno, George Lansbury, è stato un grande leader laburista pacifista. Sapeva attirare le folle, io volevo imitarlo, ma recitando [...]”» (Giovanna Grassi, ”Corriere della Sera” 29/6/2009).