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 2002  marzo 04 Lunedì calendario

LATELLA Maria

LATELLA Maria Reggio Calabria 13 giugno 1957. Giornalista. Del “Corriere della Sera”. Direttore di “Anna”. «[...] firma del Corriere della Sera, [...] autrice di due libri (Regimental e Tendenza Veronica) [...] conduttrice tv (adesso, “Pomeriggio”, su Sky Tg24) [...]» (Elvira Serra, “Corriere della Sera” 1/5/2006) • «[...] Ho sempre sognato di fare la giornalista, ma pensavo che bisognasse essere raccomandati. Studiavo giurisprudenza a Genova quando sul Secolo XIX ho visto un bando di concorso per sessanta borse di studio della Federazione nazionale della stampa. Era il 1980, ho fatto il concorso - c’erano settemila concorrenti – e l’ho vinto. Anzi, sono addirittura arrivata terza. Io volevo andare a Roma, invece i miei genitori, che hanno fatto il telegramma di risposta, hanno messo al primo posto Genova perché volevano che mi laureassi. Sono andata a fare lo stage al Secolo e ci sono rimasta dieci anni. da lì facevo la corrispondente per in Corriere, dove poi sono stata assunta. [...]» (Cristina Taglietti, “TvSette” n. 8/1997) • «[...] mi considero una persona aggressiva. Facendo questo mestiere si è un po’ costretti ad esserlo: ho lavorato prima a Genova, poi a Milano, a Roma, ogni volta ricominciando da capo. E se non si ha sufficiente grinta è difficile farcela. [...] Quando ero ragazza, negli anni Settanta, se una donna voleva intraprendere un mestiere da maschi come il mio, doveva sistematicamente rinunciare alla propria femminilità per essere presa sul serio. Ed ammetto che anch’io l’ho fatto per anni [...]» (Milena Minutoli, “Il Venerdì” il 3/10/1997) • «[...] Considero la presunzione un peccato grave nel nostro mestiere. Pensare di poter svolgere due attività contemporaneamente, ad esempio, è sbagliato. Io faccio una netta distinzione tra il lavoro di giornalista della carta stampata e quello di conduttrice televisiva [...] Mi sento romana, anzi di Sabaudia. Lì mio padre, militare, era stato trasferito dalla Calabria e lì ho trascorso l’infanzia e parte della giovinezza. Ma sento anche di avere radici profonde nel Sud. Intanto perché sono nata a Reggio Calabria (mia madre, insegnante elementare, preferì tornare a partorire nella sua terra). E poi perché in Calabria sono tornata ogni anno, i legami affettivi li ho sempre mantenuti [...] La provincia mi stava stretta. Decisi di “evadere’” per frequentare un’università del Nord. L’idea era di studiare Lettere al Dams di Bologna. Ma era il ’77 e i miei si opposero. Ripiegai su giurisprudenza a Genova. Pensavo di fare il magistrato, ma il sogno segreto era il giornalista [...] la passione per la politica? Fu il nonno a inculcarmela. Il nonno materno che viveva assieme a noi. Lui seguiva la politica e se ne parlava continuamente. In famiglia c’erano discussioni interminabili. E poi, a 11 anni, scoprii i comizi. Non ne perdevo uno, sia che fosse del Pci o del Msi... [...]» (Francesco Faranda, “TvSette” n. 50/1997) • Una figlia (Alice), controllare se sta ancora col collega Giancarlo Bosetti (Varedo, Milano, 20 aprile 1946).