Varie, 4 marzo 2002
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Levy Chandra
• Cleveland (Stati Uniti) 14 aprile 1977, morta in data imprecisata. «Bella stagista dai capelli corvini che sognava di lavorare all’Fbi, fu vista l’ultima volta alle 7 e 30 del 30 aprile 2001 in una palestra vicino al suo appartamento di Dupont Circle, prima di venire inghiottita nel nulla, come migliaia di persone di cui si perde ogni anno traccia negli Stati Uniti. Nella sua abitazione furono trovati il portafogli, il computer e i bagagli pronti per tornare a casa dai genitori in California. Mancavano solo le chiavi di casa. Dopo diversi interrogatori, la polizia arriva al deputato democratico Gary Condit, presso il quale la 24enne aveva appena concluso uno stage. Il 53enne, sposato e con due figli grandi, in un primo momento dichiara di essere un ”buon amico” di Chandra e istituisce un fondo di ricompensa per chi fornisce informazioni utili al suo ritrovamento. Ma quando i tabloid scandalistici rivelano la tresca amorosa con la scomparsa, nega. E continua a negare in innumerevoli interviste e alla polizia. Messo sotto torchio, al terzo interrogatorio è costretto a confessare di aver avuto una ”relazione stretta” con lei, senza voler però confermare di esserne stato l’amante. Il caso tocca un nervo scoperto nell’America fresca dallo scandalo Lewinsky e ancora scossa dalle bugie in diretta tv del presidente Clinton sulla natura dei suoi rapporti con Monica. Nonostante non sia mai incluso nella lista degli indagati, Condit viene ritenuto ”l’omicida di Chandra” dal 99,7% degli americani interpellati per un sondaggio svolto nel settembre 2001 da ”Media Week”. L’America che aveva perdonato le bugie di Clinton non è disposta a fare lo stesso con quelle di Condit. Dopo tredici anni in Congresso, nel marzo 2002 Condit subisce la prima sconfitta elettorale della sua carriera e per la prima volta in 30 anni di politica, perde alle elezioni. A dargli un colpo di grazia sono i genitori di Chandra, l’oncologo Bob e la pittrice Susan, che sin dall’inizio puntano il dito contro di lui [...] I suoi resti sono stati trovati il 22 maggio 2002 a Rock Creek Park, l’enorme parco che attraversa Washington. La polizia è accorsa sul posto. L’esame radiografico alla dentatura ha stabilito che il cadavere putrefatto era il suo. [...] La stagista faceva spesso jogging lungo i sentieri del parco, che si trova non lontano dalla sua abitazione, con l’inseparabile walk-man ripescato ieri tra le foglie insieme a un anello con le sue iniziali. [...] Come mai c’è voluto oltre un anno per trovare Chandra nel parco setacciato più volte dalla polizia? E’ vero che la fitta coltre di foglie che la seppelliva indica che era lì sotto almeno dallo scorso autunno? Era già morta quando ci è arrivata? Ora che è stato trovato il cadavere, il caso non sarà più relativo a ”persona scomparsa”: le analisi diranno se la ragazza è stata uccisa e se il suo assassino è il serial killer che si sospetta operi nella zona di Dupont Circle oppure se a premere il grilletto sia stato l’ex amante Condit, che potrebbe essere costretto a fornire campioni del proprio Dna» (Alessandra Farkas, ”Corriere della Sera” 23/5/2002).