Varie, 4 marzo 2002
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Lewis Juliette
• San Fernando Valley (Stati Uniti) 21 giugno 1973. Attrice • «[...] una vita nel cinema da quando era bambina [...] la psicopatica assassina di Natural born killer [...] una carriera iniziata fortissimo e poi in frenata (anche da dissaventure personali) [...]» (Marco Molendini, “Il Messaggero” 29/4/2005) • «Forse mi considerano una ribelle perché non ho mai avuto un parrucchiere personale. Ma in me non c’è più ribellione di quanto non ce ne sia in ogni essere umano […] Hollywood è il mio mondo, sono figlia d’attori e ci sono cresciuta e non intendo abbandonarla, come molti miei colleghi dicono di voler fare» (a. t., “la Repubblica” 21/7/2003) • «[...] una bocca che sembra una pista da sci, tra sillabe e vocali che saltano, che sgambano da una parte all’altra della lingua, che si avvitano su se stesse, “baaabyyy”, “rokken-a-roulin’” e giù così.. [...] accuse di attrice irrisolta, la Jodie Foster mancata, quella che ancora non ce l’ha fatta nonostante la nomination a 18 anni per Cape Fear in cui si intratteneva oralmente con il pollice di De Niro. [...] le droghe, le riabilitazioni, la conversione (scientology, la religione delle star), i ruoli da pazza scatenata. [...] penso che i registi rispettino il mio modo di lavorare. Non ho risentimenti nei confronti di nessuno. Penso che la prova di quello che sto facendo sia la longevità [...] E se anche fossi una star del cinema mi annoierei lo stesso; fare film è una forma d’arte molto specifica che non mi soddisfa appieno. E ai detrattori dico, ‘Scusate, non ho mai pensato a me stessa come a una star di Hollywood e di sicuro non lo sono’. Tutto quello che sono stata è un’attrice che lavora [...] Devo ammettere che ho sempre creduto in me come attrice, ma non dal punto di vista delle relazioni sociali» (Francesco Adinolfi, “il manifesto” 30/4/2005).