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 2002  marzo 04 Lunedì calendario

LINUS

LINUS (Pasquale Di Molfetta) Foligno (Perugia) 30 ottobre 1957. Deejay. Direttore artistico di tre radio fra cui Radio Deejay, una delle emittenti più amate dai giovani e più ascoltate • «[...] Una faccia simpatica, una voce affascinante. Il successo dipenderà da questi elementi? No, o almeno non solo, perché Linus, al secolo Pasquale Di Molfetta, di Foligno, il successo se lo è costruito mattone su mattone. [...] ”[...] Negli anni Settanta-Ottanta tutti eravamo portati a fare il grande salto verso la radiofonia. un po’ come adesso con Internet. I ragazzi sono curiosi di buttarsi nel web. Alla mia epoca molti amici hanno provato a ”radiofonizzarsi’. Alcuni sono riusciti nell’intento altri no. Io ho iniziato nel 1976 in una radio locale. Poi nel 1984 sono arrivato a Radio Deejay e poco dopo a Deejay Television. Ho lavorato fino a quando nel 1994 me ne hanno affidato la direzione [...] Mio padre era un musicista. Almeno ci ha provato e da quando ero bambino ho avuto l’orecchio abituato alle note [...] Mentre i miei coetanei erano tutti appassionati di rock e della musica dei Led Zeppelin e dei Deep Purple io ero più sensibile al soul al blues. Amavo Marvin Gaye e James Brown. Una sensibilità che mi è rimasta nel tempo [...] Anche se sembra che tutto sia arrivato improvvisamente posso garantire che non è così. Il lavoro che ho svolto è stato tanto e l’ho sempre fatto con passione. Probabilmente la gente sente questo grande amore e soprattutto la voglia che ho di raccontare e di approfondire gli argomenti [...] Prima di tutto facciamo una distinzione fra dj da discoteca e dj radiofonico. A volte ci si confonde. Secondo me per essere un bravo intrattenitore radiofonico è necessaria una grande personalità. Per chi ascolta ci sei tu e la tua musica. Devi saper coinvolgere. Trascinare. Far riflettere. Divertire. Non tutti sono in grado di avere queste doti [...]”» (Patrizia Saladini, ”Il Messaggero” 17/8/2007) • «[...] il padre-padrone di Radio Deejay [...] uno cattivo, cattivissimo: ”Su questa rappresentazione di me stesso ci ho sempre giocato, in realtà, e chi mi conosce bene lo sa. Dopodiché ho un ruolo da allenatore e devo fare delle scelte. A quel punto scatta la sindrome da fidanzata delusa, e quelli che rimangono bocciati hanno solo due alternative: una è quella di dire che se ne sono andati loro”. E l’altra? ”Di dire che sono uno stronzo”. Ecco. ”Io non ricordo di aver mai litigato davvero con nessuno. Solo una volta, anni fa, forse, con Enrico Silvestrin, una cosa pesante. Poi è finita subito, siamo in buonissimi rapporti oggi [...]”» (Antonio Dipollina, ”la Repubblica” 30/10/2005). «[...] dice che i successi gli fecero vivere ”il periodo più brutto nel 2000 quando passammo in poco tempo da 4 a 6 milioni di ascoltatori. Che cosa fare di meglio? Un peso talmente grande che mi venne la depressione”. [...]» (Roberto Pavanello, ”La Stampa” 29/9/2005).