varie, 4 marzo 2002
LOLLOBRIGIDA
LOLLOBRIGIDA Gina Subiaco (Roma) 4 luglio 1927. Attrice • «’All’epoca non ero per niente sicura di fare la carriera cinematografica, facevo l’attrice per raccogliere qualche soldo, ma volevo coltivare il mio talento di pittrice e scultrice. C’è voluto De Sica per convincermi. Mi disse che, se avessi messo nel cinema solo un po’ del mio entusiasmo che avevo per la scultura, avrei fatto una carriera formidabile”. E così fu. Il film, campione di incassi, vinse nel ”54 l’Orso d’oro a Berlino ed ebbe un seguito: Pane, amore e gelosia, ancora interpretato dalla Lollo, che superò gli incassi del primo. ”Rifiutai di girare il terzo capitolo, Pane, amore e... (poi interpretato da Sofia Loren, ndr ), preferendo di interpretare La donna più bella del mondo con Vittorio Gassman e anche quello fu il successo dell’anno”» (E. Cost, ”Corriere della Sera” 30/5/2002). «Il cinema per me è stato uno scherzo del destino. Studiavo all’ Accademia, avevo in mente la pittura e la scultura che, infatti, ora ho ripreso, mettendoci dentro quello che ho imparato in 50 anni di recitazione. La scelta artistica era il canto, ero soprano lirico, come si sente nella Donna più bella del mondo, ma era un impegno totale [...] Ero giovane, carina, i registi mi fermavano per strada e io accettavo qualche particina per pagarmi gli studi. Con Silvana Mangano correvamo di qua e di là per fare le comparse a mille lire al giorno. La mia vita non era il cinema, allora non mi sembrava quella vera arte che per me era la figurativa [...] L’occasione che ho sempre inseguito tra 60 film non l’ho mai avuta. Ad un certo punto sono invecchiata e il cinema, si sa, serve solo le giovani. I film sono cambiati, così tornai ai non dimenticati amori d’arte: ora porto i miei lavori a Venezia e poi a Parigi [...] Non ho dato il meglio, selezionavo e rifiutavo molto. stata una carriera senza aiuti e senza un marito produttore, complicata dal mio carattere di donna incorruttibile, che non accetta compromessi, che non paga articoli, che ha avuto il coraggio di litigare con Rizzoli, che sulle ragioni artistiche non si tira indietro [...] Un marito manager che, scusi, è stato un handicap. Pensi che mi ha nascosto che mi volevano Fellini per La dolce vita e Buñuel per Viridiana. Allora ero davvero la prima e mi arrivavano centinaia di copioni: eppure rinunciai anche a molti soldi per fare di testa mia. Mi offrirono una fortuna per un’autobiografia [...] La rivalità con la Loren? Sono 40 anni che la subisco. L’ha creata quella che è arrivata dopo, è chiaro. Con Sophia i rapporti sono buoni, ma suo marito Ponti continua ancora oggi a provocare, non se ne può più, è una storia vecchia e noiosa [...] Anche Dalì mi propose di posare per lui. Certo, mi ricordo di Castro che mi portò a spasso per Cuba per 12 giorni, come in un film. Mi sembrò una persona fragile, timida, al contrario dell’apparenza. Era il periodo in cui il comunismo ci sembrava buono... [...] Ho fatto le mie scelte, non mi andava di stringere la mano ai presidenti di Paesi come il Cile o il Sud Africa. Poi caddi in un piccolo errore presentandomi per la Dc alle europee: credevo di poter aiutare i bambini ma avevo fatto male i conti, non è proprio mestiere per me [...] Non sono una donna prefabbricata e non mi sono mai lasciata manovrare da nessuno» (Maurizio Porro, ”Corriere della Sera” 28/6/2003)