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 2002  marzo 04 Lunedì calendario

LUTTAZZI

LUTTAZZI Lelio Trieste 27 aprile 1923, Trieste 8 luglio 2010. Musicista • «[...] celebre nell’immaginario collettivo dei ”60, uomo di jazz, ma anche di tv in sabati sera scintillanti di humour e di lustrini, e conduttore della prima hitparade italiana alla radio. [...] ”Per comporre una canzone commovente, devi pensare a chi ti fa vibrare il cuore: io l’ho scritta ed è davvero sorprendente pur non essendo una canzone d’amore”. Era Una zebra a pois che la Mina nell’età più verde cantava sgranando gli occhioni e facendone un successo repentino: ”Me l’ha data tempo fa/uno strano marajà/Vecchio amico di papà”. [...] Luttazzi si escluse dalla vita pubblica proprio per un’indagine di questo genere, che iniziata nel 1970 in seguito a un’intercettazione telefonica su Walter Chiari, portò in carcere sia il comico che il musicista; quest’ultimo fu poi scagionato in istruttoria, ma la ferita non si rimarginò mai. Per qualche tempo, Luttazzi suonò ancora in un trio jazz con alcuni amici, poi si ritirò [...]» (Marinella Venegoni, ”La Stampa” 12/12/2004) • «Storico presentatore di Studio Uno e di Hit Parade […] Buon musicista, pianista innamorato del jazz, è un personaggio che ha visto interrompersi bruscamente la sua parabola artistica negli anni 70 quando è rimasto coinvolto in una vicenda di droga dai contorni mai chiariti, della quale è risultato in un primo tempo responsabile di colpe che non erano tutte sue. Questo episodio, insieme all’atteggiamento di alcuni colleghi che certo non lo hanno aiutato in quel momento così difficile, lo hanno spinto a un esilio da quale è uscito raramente per qualche piccola rentrée con qualche musicista amico. ”Trascorro le mie giornate leggendo e guardando la tv - dice - non ho molte cose interessanti da dire. Sono un vecchietto e faccio una vita da pensionato cercando di consolarmi da questa vita e da questo mondo che sta diventando sempre peggiore. In tv guardo un po’ di tutto - racconta - faccio molto zapping. Seguo persino il Grande Fratello, mi incuriosisce in senso negativo, non posso fare a meno di constatare come l’esibizionismo, il narcisismo e la voglia di apparire dominino ormai tutta l’umanità”» (’la Repubblica”, 27/4/2003).