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 2002  marzo 04 Lunedì calendario

MACCARONE Massimo

MACCARONE Massimo Galliate (Novara) 6 settembre 1979. Calciatore. Dal gennaio 2011 alla Sampdoria. Ha giocato anche con Empoli, Parma, Middlesbrough, Siena, Palermo • «C’è stato un momento in cui Alberto Gilardino era lui. Fioccavano i gol, gli elogi e le opportunità, e la sua vita era meravigliosa. Conseguenza di due stagioni con l’acceleratore sempre schiacciato fino in fondo con l’Empoli. Lui e Di Natale, coppia di un’altra categoria, dato che stavano in B. Campionato 2000-2001: 16 reti Maccarone, 10 Di Natale. Campionato 2001-2002, lo scambio: 16 reti Di Natale, 10 Maccarone. Empoli in A, Maccarone anche capocannoniere nell’Under 21 di Claudio Gentile. Ecco il momento in cui Gilardino era lui. Solo che Trapattoni lo chiama in Nazionale. Succede tutto, guarda un po’, in Inghilterra e a causa di Vieri. Succede tutto in 24 ore: è il 26 marzo 2002, lui con l’Under fa centro mentre nel ritiro della Nazionale maggiore scatta l’allarme Bobo. l’Under torna a casa, Maccarone resta col Trap, che a Leeds lo fa pure esordire. Entra a un quarto d’ora dalla fine e si procura il rigore con cui Montella firma la doppietta e la vittoria. Dirà: “Aver realizzato il sogno della Nazionale mi dà una gioia tale che non riesco nemmeno a descriverla”. In azzurro fa un’altra apparizione, altrettanto positiva. Maccarone for Japan? Lo si dice sottovoce, la buttano lì quelli contrari al rumoroso coro per Baggio. Allora meglio Maccarone. Invece ai mondiali ci va Di Livio e sì, in quel preciso momento Gilardino è proprio lui che resta a casa. Beh, si pensa, ha 21 anni, c’è tempo per l’azzurro e comunque farà presto a consolarsi con la sua prima stagione in A con l’Empoli o, magari la grande squadra che bussa alla sua giovane porta. Lui in Toscana guadagna molto meno di 200 milioni netti a stagioni: l’Empoli preferisce guadagnare bene per la sua cessione che alzargli di parecchio l’ingaggio. Ecco il “Boro”. È contento e vorremmo ben vedere: il suo ingaggio è moltiplicato per dieci, più spiccioli. E poi la Premier Ship ha il suo fascino. Forse doveva dar retta al bambino che era: a scuola, odiava l’ora di inglese. Maccarone finisce in primo piano, poi di colpo nel dimenticatoio nonostante nella prima stagione inglese avesse fatto 9 gol in 34 partite. Mica tanti, è vero, ma il “Boro” non è l’Arsenal. Nella seconda [...] tra l’infortunio alla caviglia e qualche incomprensione, le cose vanno peggio: 6 reti in 22 gare. [...]» (“La Gazzetta dello Sport” 1/9/2004) • «Provate un po’ a immaginare: quanti calciatori, con anni di serie A all’attivo, hanno inseguito vanamente il sogno di una presenza in Nazionale, magari soltanto di qualche minutino, da raccontare ai nipoti? Centinaia? Di più: migliaia. Poi, un bel giorno, spunta tal Massimo Maccarone da Galliate, uno che a 22 anni e mezzo la A l’ha vista soltanto in televisione, e si concede il lusso di sbarcare direttamente sul pianeta azzurro partendo dall’oscura e lontana galassia della serie B. Di fatto, uno sberleffo indirizzato a chi, onesti operai del pallone ma pure talenti poco fortunati, in passato si era sempre visto negare l’approdo in Nazionale, coronamento di una carriera in prima linea. Più semplicemente, il grande exploit di un ragazzo tranquillo e di un professionista serio e con tanta voglia di arrivare che avuto la fortuna di trovarsi al momento giusto nel posto giusto. Massimo Maccarone ha fatto una cosa che in Italia non capitava da 50 anni: debuttare in Nazionale senza aver mai calcato un campo di serie A. [...] A Leeds non pensava proprio di giocare. “Invece al 30’ della ripresa Trapattoni mi ha detto: ‘Entra e segna’. E Vieri mi ha chiesto di andare a festeggiare da lui in caso di gol. Sapeste quanto mi sono emozionato. Io in campo, contro l’Inghilterra, quella vera...”. Maccarone non ha segnato, ma ci è andato vicinissimo: alla prima occasione concreta, al 92’, è scattato con la prontezza della punta di razza sull’assist di Montella e ha scartato il portiere Jones che, per fermarlo, ha dovuto stenderlo, regalando all’Aeroplanino il rigore che ha deciso il match. Uno sballo, insomma. Roba da far perdere la testa a tanti. Non al 16° esordiente lanciato dal Trap, un tipo con la testa sul collo e il calcio nel sangue. Figlio di Andrea e Viviana, casertani da 35 anni saliti in Piemonte, a Oleggio; fratello minore di Vincenzo (“Col pallone ancora più bravo di Massimo - assicura il papà -: peccato abbia smesso presto”); tifoso del Napoli e fan di Gianluca Vialli al quale ha dedicato la pelata. […] Chi si morde le dita, intanto, è il Milan: prese “Mac” poco più che bambino dalla società-satellite del Soccer Boys Turbigo, gli fece fare la trafila nelle giovanili, lo prestò a Modena, Prato a Varese per poi lasciarselo scappare un anno fa alla buste per una differenza con l’Empoli di 100 milioni di vecchie lirette» (Roberto Condio, “La Stampa” 29/3/2002).