Luigi Offeddu sul Corriere della Sera del 4/3/2002 pagina 16., 4 marzo 2002
Dal 1972 si svolge in Alaska "Iditarod" (in esquimese Shageluk, «luogo lontano di là dalle acque»), una corsa tra i ghiacci che ha per protagonisti 64 concorrenti (uomini e donne) alla guida di slitte trainate da sedici cani
Dal 1972 si svolge in Alaska "Iditarod" (in esquimese Shageluk, «luogo lontano di là dalle acque»), una corsa tra i ghiacci che ha per protagonisti 64 concorrenti (uomini e donne) alla guida di slitte trainate da sedici cani. Il percorso, lungo 1.700 chilometri, pericoloso per via di burroni, orsi e bisonti, si svolge in luoghi dove le temperature scendono fino 35 gradi sottozero e i venti soffiano a 50 chilometri l’ora (ma spesso sono il doppio più forti). I più bravi arrivano dopo nove giorni, i più lenti dopo due settimane, alcuni rinunciano perché stregati dalle allucinazioni. Tutti corrono giorno e notte con la guida delle stelle, dormendo un paio d’ore ogni ventiquattro, cibandosi di grasso d’orso e olio di foca (per tenersi caldi ) ma anche di alci e bisonti cacciati per la via. Il centro più popoloso incontrato durante il percorso è Unalakleet («Là dove soffia il vento dell’Est»), villaggio esquimese di 747 abitanti. Ma ci sono anche luoghi come Finger, due abitanti in tutto. A Nome, il traguardo, viene accesa la "lampada della vedova", spenta solo all’arrivo dell’ultimo concorrente. La vedova era una donna del luogo che, negli anni Venti, attendeva cani e padroni con una zuppa calda. A quel tempo accadde il "miracolo del vaccino" da cui è nata l’Itidarod. Era il gennaio del 1925, a Nome era scoppiata un’epidemia di difterite. Il medico condotto telegrafò ad Ancorage una disperata richiesta d’aiuto. Ma non c’erano arei, solo cani: così venti slitte, dandosi il cambio, portarono un cilindro con 300mila dosi di vaccino (due dei cani, Balto e Togo, oggi imbalsamati, consero per 416 chilometri di fila). Una vittoria rimasta memorabile, quella di Dick Mackey, che nel ’78 cadde svenuto all’arrivo e vinse di un solo secondo perché il naso del suo cane-leader aveva toccato il traguardo (nel 1978).