Viviano Domenici, "Corriere della Sera" 3/3/2002., 3 marzo 2002
«A Calakmul (in lingua maya ”tra due alture”), nei secoli d’oro del Periodo Classico, la vita doveva essere davvero splendida, almeno per la nobiltà
«A Calakmul (in lingua maya ”tra due alture”), nei secoli d’oro del Periodo Classico, la vita doveva essere davvero splendida, almeno per la nobiltà. I mercanti portavano merci preziose da Paesi lontani, i sacerdoti osservavano il cielo dalla piramide-osservatorio e stabilivano i tempi della semina e del raccolto, il sovrano saliva al tempio per le cerimonie di autosacrificio e con lame di ossidiana e aculei di razza si feriva il pene e la lingua per versare sangue ed entrare in contatto con gli dei... Un formicolio di vita che si interrompeva solo quando i guerrieri prendevano le armi per portare il dominio di Testa di Serpente fin dove potevano arrivare. Ma quello fu anche il tempo in cui a Tikal, l’altra superpotenza del Peten, salì al trono un uomo con un nome singolare, Ah Cacaw (Cioccolata) e pochi anni dopo (nel 686) a Calakmul venne incoronato Artiglio di Giaguaro, un nobile di 37 anni. Due personalità di prim’ordine destinate a scontrarsi, anche perché Ah Cacaw dette inizio a una serie di guerre - note come "guerre stellari" - in coincidenza di particolari situazioni astronomiche che secondo i Maya garantivano la vittoria. Artiglio di Giaguaro era alto un metro e settantadue centimetri, almeno dieci in più dei suoi sudditi, aveva piccole giade incastonate nei denti incisivi - segno della sua nobiltà - e soffriva di spondilite anchilosante, una malattia genetica delle ossa. Morì quando aveva poco meno di sessant’anni, ma da tempo aveva fatto scavare la sua tomba nella piramide... Il corpo, adornato con un’acconciatura di giada e piume, venne introdotto nella piccola camera affrescata insieme al corredo funebre. Poi i sacerdoti prepararono un veleno per una donna di 25-30 anni, forse una delle mogli, e un bambino di 8-12 anni, e i loro corpi vennero adagiati in un loculo adiacente a quello del re» (Viviano Domenici).