Varie, 5 marzo 2002
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Malden Karl
• (Karl Mladen Sekulovich) Chicago (Stati Uniti) 22 marzo 1912, Los Angeles (Stati Uniti) 1 luglio 2009. Attore • «[...] l’attore col naso in evidenza, il volto irregolare e l’incedere rumoroso che con quistò fama diretto da Elia Kazan accanto a Marlon Brando (di cui fu insegnante nel cele bre Actor’s Studio di Stras sberg) [...] Per i più giovani fu il part ner di Michael Douglas nel celeberrimo serial poliziesco ”Le strade di San Francisco”, ma basta un titolo e personaggio d’epoca, per il quale vinse un Oscar da non protagonista, a renderlo indimenticabi le. Mitch, il pretendente timido di Vivien Leigh in Un tram che si chiama desiderio, ”51, ruolo già sostenuto a Broadway. Poi nel ”54 sfiorò di nuo vo la statuetta interpretando il prete che fa scudo al ribelle Marlon in Fronte del porto, perno del discusso dramma proletario sindacale di Kazan, reduce dal tradimento alla caccia alle streghe. [...] origine serba, fu molto più che un grande caratterista o un giocatore di basket mancato. Gli esordi sono teatrali, di gran classe, il meglio del dramma Usa dell’epoca, da Erano tutti miei figli di Miller a Golden boy di Odets al citato Tennessee Williams, che incontra di nuovo al cinema come il nevrotico marito di Baby doll Carroll Baker, sempre inferni a due. La sua carriera è nella rivoluzione di forma e sostanza nel periodo post bellico: si allenta il comune sentimento del pudore e si combatte contro il maccartismo: Malden diresse un sottile film contro il tradimento, Il fronte del silenzio. Con quella sua faccia un po’ così, era più versato nel dramma ( Il prigioniero della paura di Mulligan ancora un forte rapporto edipico, la sua specialità come in Pazza di Ritt), nel western (con Ford, con Blake Edwards) che in commedia: l’attore aveva incorporata la patologia yankee del perdente, la brutalità figlia dell’incomprensione, la tenerezza che diventa frustrazione. Giustamente Kazan lo vide perfetto con Brando, con cui ebbe un traslato rapporto edipico o di fratellanza, tanto che fu scelto dall’attore nel bellissimo western da lui di retto, I due volti della vendetta in cui non a caso Malden il rivale si chiama Dad (e morirà) e Marlon si chiama Kid. Fiero di uomini anonimi (innamorato del Tram memorabile raffinatezza espressiva) come di uomini forti, il generale Bradley di Patton di Schaffner, Malden mantiene per anni un copyright e il suo volto fa gola anche a Hitchcock che lo usa in Io confesso. Arriva in Italia nel ”71 per Dario Argento che gli affida il ruolo del cieco enigmista risolutore Arnò in Il gatto a nove code. [...]» (Maurizio Porro, ”Corriere della Sera” 2/7/2009).