Varie, 5 marzo 2002
MANCONI
MANCONI Luigi Sassari 21 febbraio 1948. Sociologo. Politico. Sottosegretario alla Giustizia nel Prodi II. Ex portavoce dei verdi. Laureato in Scienze Politiche. Giornalista professionista. Docente presso l’Università di Palermo dal 1986. Ha scritto di violenza sociale e di terrorismo. «Da studente liceale è tra gli animatori dei gruppi cattolici del dissenso in Sardegna, a Milano è uno dei leader del movimento studentesco alla Statale, con spiccate attitudini nell’organizzazione della piazza. Dirigente di Lotta Continua (di cui scrive le parole dell’inno: ”siamo operai, pastori sardi...”), fin da subito mostra una spiccata capacità di analisi sociologica, scrivendo di musica popolare, problemi della violenza, comportamenti e pulsioni dei giovani. In segutio sociologo, poi deputato e portavoce dei Verdi. Oggi è una delle voci più ascoltate sui temi dei diritti dei detenuti e degli immigrati, e impegnato nella politica di riduzione del danno per i tossicodipendenti» (’diario” 5/12/2003 - La meglio gioventù - Accadde in Italia 1965-1975). Da portavoce dei Verdi, si distinse per le numerose presenze in tv: «[...] ha scelto una strategia di comunicazione completamente diversa da quella tradizionale dei partiti. Gli altri reclamano maggior spazio, mostrando quasi di fare affidamento su una hegeliana trasformazione della quantità in qualità delle posizioni espresse davanti alle telecamere. Manconi, che veniva chiamato in tv come opinionista già prima di entrare in politica, preferisce invece intervenire sui temi che conosce meglio: la tossicodipendenza e l’antiproibizionismo, la giustizia e il garantismo, le questioni dell’immigrazione e il pacifismo. Su questi problemi è stato molto intervistato dai tg ed è stato molto ripreso e citato dagli altri esponenti politici, da Cesare Salvi sulla giustizia a Piero Fassino sull’Albania. Ma soprattutto è apparso come protagonista a Pinocchio, Moby Dick, il Costanzo show e gli altri programmi d’informazione. Qualcuno si chiede se l’esposizione - c’è chi dice la sovra-esposizione - del portavoce su temi diversi da quelli tradizionali dei Verdi non possa diventare fuorviante per le ragioni dell’ambientalismo. [...]» (C. G:, ”L’espresso” 17/4/1997). «[...] è stato l’immancabile e arcigno ospite dei salotti politici di Gad Lerner, Michele Santoro o Lucia Annunziata: quasi ogni sera, insomma, incombeva dal video. [...] Pochi personaggi sono irrefrenabili presenzialisti come il senatore Luigi Manconi [...] E, soprattutto, nessuno snobba i problemi dell’ambiente come lui. [...] Le articolesse di Manconi sulla Folgore e O’Dell o i dibattiti-fiume pro e contro Di Pietro nel partito non sono, comunque, l’unica prova che i Verdi hanno praticamente smesso di fare i Verdi per impegnarsi su questioni che non hanno granché in comune con le tematiche ecologiste del passato. E rivelano pure che alla tutela del paesaggio molti preferiscono quella della poltrona. [...]» (Guido Quaranta, ”L’espresso” 7/8/1997).