varie, 5 marzo 2002
MARCEGAGLIA
MARCEGAGLIA Emma Mantova 24 dicembre 1965. Presidente di Confindustria (dal 2008). Ex presidente dei Giovani industriali (dal 18 aprile 1996). « Da quando è diventata presidente dei giovani industriali ha ridato peso alle ludiche e tradizionali convention imprenditorial-mondane di Capri e Santa Margherita ligure. Oltre che dell’azienda di famiglia, che produce acciaio, si occupa del turismo dell’isola di Albarella, che produce zanzare. Il padre Steno e la madre Palmira hanno puntato molto sull’educazione della figliola, facendole fare ben sei corsi di finanza internazionale all’Università di New York e facendole prendere una laurea all’Università Bocconi di Milano» (Pietrangelo Buttafuoco, ”Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini” 24/10/1998). «Dopo la meneghina Irene Pivetti, la fertile Padania ci ha regalato un’altra giovinetta d’eccezione [...] Ha la testa avvitata sulle spalle e disabitata da grilli. ”Molto diligente”, è il giudizio che ricorre su di lei. Ha studiato con profitto al liceo scientifico di Mantova. Si è laureata a 23 anni alla Bocconi. Ha preso un master a New York. [...] Sulla sua esperienza di cameriera a Londra ha detto: ”Mi ha insegnato un senso di umiltà che è sempre bene avere”. Rientrata dalla Grande Mela dove aveva stretto amicizie multietniche con argentini, giapponesi e pachistani, ha osservato: ”Ho capito che tutto è relativo” [...] Ha l’imprenditoria nelle vene. Il padre Steno, ex operaio socialcomunista, ha costruito in 40 anni un patrimonio siderurgico di 50 stabilimenti, con3 mila dipendenti [...] Per metterla alla prova prima di inserirla nell’azienda, Steno convocò nel suo ufficio Emma laureata di fresco e le mise sotto gli occhi un Portolano. Disse: ”Questa è l’isola di Albarella alla foce del Po, 520 ettari di paradiso turistico. L’ho acquistata dal credito svizzero. Ora è mal gestita e perde soldi. pensaci tu’. Era il 1989. Emma si buttò a capofitto e in un paio d’anni fece d’Albarella un’ambita meta di quieto soggiorno per abbienti. [...] Da una collega, Barbara Palombelli, [...] prendiamo la descrizione dell’imprenditrice, non sapendo fare di meglio: ”Bellissima ragazza, cui sono toccati in sorte i bei colori del profondo Sud, capelli corvini mossi, pelle olivastra abbronzata, occhi neri tagliati all’insù, gonna corta, gambe scattanti, fisico asciutto”. Da aggiungere, non per correggere, ma completare, che è piccolinia piccolina e porta dei trampoloni per sembrarlo meno [...]» (Giancarlo Perna, ”Panorama” 17/12/1998). Vedi anche: Monica Setta, ”Sette” n. 13/1998.