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 2002  marzo 05 Martedì calendario

MARINI

MARINI Valeria Roma 14 maggio 1967. Attrice. Showgirl. Stilista. Ha debuttato in tv nel ’91 con Saluti e baci, lo show del Bagaglino • «Zeffirelli ha detto: dopo la Loren e la Lollo c’è la Marini. Tinto Brass, come voto, da 1 a 10 le ha dato 11. Viene considerata la Marilyn italiana» (Elvira Serra, ”Corriere della Sera” 16/4/2006) • «’Non devo dire io quel che sono o non sono. Non devo affermare, da presuntuosa, ’sono un’attrice’, devo esserlo. Faccio questo mestiere con grande entusiasmo e sacrifici, perché, per esempio, in sei mesi di tournée teatrale, la vita privata si annienta. un lavoro che si affronta per passione, per interpretare ruoli diversi da sé, per provare e trasmettere sensazioni. Per me è il sogno che si realizza, il pensiero che diventa forma, il mio modo di fermare il tempo. Mi piace fermarlo. Infatti, amo tanto le fotografie: fissano l’attimo che non torna più perché tutto scorre via [...] Prima o poi, una laurea in psicologia me la prendo di sicuro. Un bravo attore deve essere, innanzitutto, un bravo psicologo per capire i personaggi in cui si cala [...] Ammesso che abbia cervello, e questo sta agli altri dirlo, sono un’analitica, una pratica no, di sicuro. Finito il liceo mi volevo iscrivere a filosofia. Mi piaceva tanto, mi innamoravo sempre un po’ anche del professore. Ero brava, più o meno, in tutte le materie (a tratti, sono stata persino la prima della classe), ma la filosofia proprio l’adoravo [...] Per me la filosofia è un po’ come il cinema, nel modo in cui lo intendeva Fellini. Entrambi parlano in modo astratto di cose vere, di cose che poi tu riscontri nella realtà e che, se non ti fermi alla pochezza del quotidiano, ti fanno capire come le idee volano alto [...] Guardo molto i bambini per capire come reagiscono di fronte alle cose e mi sforzo di fare come loro, Conquistare, cioè, tutto quello che voglio e rimanere spontanea, fiduciosa, leggera. [...] pur avendo una memoria di ferro, cancello le brutte cose, fino a negare che siano accadute, persino coi miei, in buona fede. Se dai corda ai problemi, che, spesso, sono falsi, ti distruggi’ [...] intorno ai quindici anni [...] ha lasciato Cagliari, dove viveva con la mamma, per tornare a Roma, dov’è nata, dimenticare un fidanzato sbagliato e manesco, e stare più sotto gli occhi di papà [...]» (Valeria Numerico, ”Sette” n. 5/1997) • «Ero una bambina serena, avevo già molta voglia di godere della vita e questo me lo dice mia madre. Mi dice anche che ero dolce. Poi crescendo ho avuto come tutti momenti di tumulto interiore. Li ho ancora oggi, qualche volta. Da piccola volevo curare gli animali e poi crescendo ho desiderato salire sul palcoscenico, recitare. Probabilmente per essere amata. Ognuno di noi ha bisogno di essere amato. […] Mia madre è una donna bellissima che non ha dato alcuna importanza alla bellezza. Per me la bellezza non è importante. una cornice della mia vita. Certo, è importante piacere e fare cose che piacciono […] Non mi offende essere definita troppo piena, troppo formosa o addirittura grassa. Credo che il successo le devo a qualcosa che ho dentro, che non ha a che vedere con l’apparenza. Quando sono giudicata solo per l’apparenza, mi offendo […] Ho grandi passioni. Sono lunatica. Le mie passioni possono durare un’ora, un giorno, un anno o una vita! Lavoro molto di fantasia. Se mi scoppia una passione per un uomo può essere anche platonica […] So che dicono che non leggo, ma non è vero: appena posso corro a comprare un libro […] Vengo da una famiglia di genitori separati e ne ho sofferto molto» (Alain Elkann, ”La Stampa” 3/8/1997) • «Ha piedi bellissimi, snelli e lunghi. [...] ”Sordi dice che sono brava. E se lo dice Sordi, che è un mito per tutti... Mi ha voluto così come sono, una ragazza spontanea, vera... [...] Io sono una che vuole che il pubblico, di me, sappia la verità. Ma quando dicono che mi sono rifatta il mento, il naso, le labbra, il seno, le gambe, la faccia, la pancia! E allora che cosa sarei, una donna bionica!? Mi dà fastidio la non verità. Mi urta. E quando mi hanno definito oca, e hanno detto anche cose pesanti, offensive? Poi da essere oca sono passata a essere un genio. Così. oplà. In questo ci deve essere anche una via di mezzo, capisce? [...] Se devo parlare, parlo bene. Se devo parlar male, sto zitta. Parla male degli altri è energia negativa. Io sono del parere che la vita è uno specchio, quello che dai ti torna indietro. Ne sono convinta al mille per mille” [...]» (Maria Giulia Minetti, ”Specchio” 22/8/1998) o «[...] ”Non amo le definizioni, interpreto il mio lavoro all’americana: sono un’artista alla quale piace mettersi continuamente in discussione. Il punto di congiunzione delle cose che faccio è il mio pubblico: è lui a decidere chi sono”. [...] Si è sottoposta a un test che misura l’intelligenza. Pensa di dover dimostrare qualcosa? ”Era un sondaggio serio, tutti pensavano che fossi una svampita. Così uno psicologo mi ha fatto una sfilza di domande e sono risultata molto intelligente. Ma non devo dimostrare nulla, sono già abbastanza severa con me stessa”. Qual è l’aspetto di sé che le piace di più? ”Non mi accontento mai e questo è un bene. Prendo la vita come una sfida, il bello sta nel riuscire a realizzare ciò che ho nella mia immaginazione. Nel lavoro mi riesce, questo mi dà forza, energia e sicurezza. Mi fa sentire amata e apprezzata”. [...] Per chi ha votato? ”Il voto è segreto. Ma sono contenta che Bertinotti abbia ricevuto tanti consensi. Lo conosco personalmente e ho stima di lui, ha grande cultura, è un uomo di rara intelligenza ed equilibrio [...] Mia mamma Gianna è la mia confidente numero uno. E poi ci sono mio fratello, mia sorella, mio padre. Ho parecchie amiche: Simona Ventura, Lella Bertinotti, Linda Batista, Simonetta de Sanctis, Laura Danieli” [...] Rimpianti? ”Dopo la maturità mi sono iscritta a Psicologia, ma ho dovuto abbandonare, non avrei potuto frequentare. La laurea è un traguardo importante, mi spiace non averla presa, mi manca” [...]» (Elvira Serra, ”Corriere della Sera” 16/4/2006) o «’Ho perso un bambino. stato un dolore enorme, per questo le mie priorità sono trovare un uomo che mi ami e costruire una famiglia con lui”, ha raccontato [...] Era l’estate del 2002 quando Vittorio Cecchi Gori, allora fidanzato dell’attrice italiana, confessava agli amici più stretti: ”Sarò padre del figlio che Valeria porta in grembo”. Sempre nello stesso periodo cominciarono a comparire le prime immagini di una Marini sempre più morbida, con una deliziosa protuberanza sul ventre. Ma lei non vuole confermare nessun riferimento. ” una cosa che non intendo specificare. Non mi va che quell’episodio, che ho raccontato perché mi è stato chiesto quale fosse stata l’esperienza più dolorosa della mia vita, diventi ora un manifesto. stato un momento brutto, l’ho superato buttandomi sul lavoro”. [...]» (El. Ser., ”Corriere della Sera” 12/8/2006) • «[...] ”Sono stata vicino a Vittorio nei suoi momenti più difficili, l’ho sostenuto e difeso. Gli ho voluto bene e gli ho dato una grande mano. [...]”. restia a svelare il motivo grave per cui ha lasciato il produttore cinematografico, ma ammette: ”Non ne potevo più delle sue furiose scenate di gelosia. arrivato al punto di mancarmi di rispetto come persona: come donna e come artista, impedendomi di svolgere tranquillamente il mio lavoro. Non provo rancore, ma ho capito che non sarebbe mai cambiato”. Smentisce dunque che il motivo grave sia una rivale. Sulle riviste gossip, si era parlato della ventenne Sultiana Agnelli, Miss Foggia: ”Quelle sono paparazzate che piacciono tanto a Vittorio per fare scalpore. D’altronde, lui è stato sempre circondato da gente per motivi di interessi. L’unica ad averlo amato per quello che era, sono stata io, che ero già Valeria Marini prima di conoscerlo.Non sono una calcolatrice e questo lui, abituato solo agli opportunisti, non poteva capirlo”. Smentisce anche che il motivo sia stato un ritorno di fiamma con l’ex moglie Rita Rusic: ”Le volte che la Rusic si è inserita nella nostra storia, è stato solo per farsi pubblicità e non certo per amore nei confronti dell’ex marito, contro cui, nei momenti più bui della sua vicenda giudiziaria, ha detto le cose peggiori”. [...] il successo degli spot sui video cellulari [...] Nella prima serie compariva anche Cecchi Gori, con Valeria che inaugurava il tormentone ”Videochiamami!”. ”All’inizio-racconta-lui non voleva farlo, poi accettò e, quando in seguito la produzione intendeva escluderlo, mi pose come condizione la sua presenza e fui costretta a imporlo io. Invece poi ha raccontato che l’ha fatto per non farmi perdere il contratto: non è vero! [...] Quelli che ho trascorso con Vittorio, non sono stati cinque anni buttati, anzi, mi sono serviti per crescere dentro umanamente. Una lezione di vita, una prova di forza [...]”» (Emilia Costantini, ”Corriere della Sera” 1/12/2005).