Varie, 5 marzo 2002
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OWADA Masako Tokyo (Giappone) 9 dicembre 1963. Principessa del Giappone, moglie dell’erede al trono Naruhito • «Bella, colta, intelligente
OWADA Masako Tokyo (Giappone) 9 dicembre 1963. Principessa del Giappone, moglie dell’erede al trono Naruhito • «Bella, colta, intelligente. Persino un po’ monella, raccontano le sue amiche d’infanzia. Conosce cinque lingue, compreso il latino. Ha vissuto negli Usa, in Russia, nel Regno Unito. Aveva iniziato una brillante carriera diplomatica, scriveva discorsi per il primo ministro. Poi, come dice la canzone, un re senza corona, e troppa scorta, bussò tre volte alla sua porta. Ma non furono baci, né sorrisi. E nemmeno fiordalisi. Solo crisantemi. Il simbolo della casa imperiale giapponese. Potrebbe essere stata scritta per lei, la Canzone di Marinella di Fabrizio De Andrè. Da [...] anni la povera Masako Owada è praticamente rinchiusa in un palazzo, controllata più che accudita, criticata più che coccolata, sepolta da antichi protocolli e indignata e offesa da ataviche liturgie misogine (come quelle che impediscono alle donne di presenziare ad alcune cerimonie religiose, se indisposte). Non può uscire, guidare una macchina, andare in bicicletta, non può ricevere visite, né telefonare liberamente. Le chiedono un figlio maschio, ma dopo un aborto, produce, quasi per dispetto, una figlia femmina. Che, dal punto di vista dell’Impero, non serve. Da oltre 20 anni il seme imperiale non genera un maschietto, ma a finire sotto accusa è solo lei: fai il tuo dovere, le dicono, non siamo più ai tempi del karibara, dell’utero in affitto, cui si ricorreva in abbondanza, in passato, per garantire la successione. La perfidia imperiale giunge a far trapelare, sulla stampa scandalistica, litigi con la suocera, particolari sul mancato adattamento alla vita di corte, compresa la recalcitranza di Masako a vestire i desueti kimono. C’è da uscir fuori di testa, e non è detto che, prima o poi, non succeda. [...] Masako, la principessa triste che per ben due volte aveva gentilmente declinato la proposta di matrimonio del principe ereditario Naruhito, sta male, molto male. [...] il problema di Masako non è il suo principe, che sembra amarla teneramente ed è pronto a difenderla, quanto il sistema. Assurdo, intoccabile, basato su antichi, misteriosi e mai codificati usi e costumi. Nessuno li conosce, tutti li rispettano, vuoi per pigrizia, vuoi per pedanteria. [...] l’imperatore Akihito e la moglie Michiko, che secondo alcuni non perderebbero occasione di umiliare la povera Masako, anziché aiutarla a superare le difficoltà di adattamento a regole antiche quanto assurde, tali da suscitare un serio problema di diritti umani [...]» (Pio D’Emilia, ”L’ESpresso” 2/12/2004). «La storia d’amore della coppia imperiale aveva destato scalpore all’epoca del matrimonio. Masako, brillante universitaria ad Harvard, aveva già iniziato la sua carriera diplomatica quando incontrò il principe Naruhito. Masako ha compiuto i suoi studi in America [...]» (Raffaele Scaglietta, ”Corriere della Sera” 17/4/2001). «Il ruolo di principessa non era mai stato per lei. Ma [...] pur lamentandosi pubblicamente più volte, aveva fatto di tutto per accontentare i suoceri imperiali e la spietata Corte del Crisantemo di Tokyo che le imponeva estenuanti impegni cerimoniali ma soprattutto un totale isolamento. Confinata nella sua residenza, da anni le sue uniche uscite sono state ridotte alle funzioni ufficiali. Alla giovane principessa è stato proibito di fare compere, di cucinare per sua figlia, di incontrare i propri genitori, se non una o due volte l´anno. Unico diversivo concessole, imparare il latino. Più tardi, Masako si è anche dedicata allo studio delle relazioni internazionali, con la guida di un insegnante privato, ma ha gettato subito la spugna. Masako, madre di una bambina [...] dopo un aborto e diverse terapie mediche, ha dato seccamente l´addio a tutto questo con un comunicato ufficiale [...] Nel giorno del suo quarantesimo compleanno [...] era stata dimessa dall´ospedale dopo cinque giorni di ricovero per la cura di un fastidioso herpes virale zoster, dovuto secondo i medici a un drastico collasso del sistema immunitario, messo duramente alla prova da una vita stressante. ”Dopo il mio matrimonio, avvenuto dieci anni fa - scrive la principessa - ho sempre tentato di fare del mio meglio, malgrado le pressioni di cui ho risentito in un ambiente poco familiare per me”. ”Ma oggi - spiega Masako consapevole dell´offesa recata a una delle più antiche casate imperiali del mondo - ho l´impressione che i miei recenti problemi di salute provengano dall´enorme fatica mentale e fisica accumulata durante tutti questi anni. Ho tentato di essere all´altezza dei miei doveri ufficiali e materni. Ma dalla scorsa primavera, il mio stato di salute è peggiorato al punto tale che non mi sento più in grado di assumere i miei impegni”. La "principessa triste", come l´hanno ribattezzata i giornali giapponesi [...] Qualcuno ha definito la malattia di Masako una ”sindrome Diana”, dal nome della sfortunata principessa d´Oltreoceano oppressa dall´invasione dei media nella sua vita privata. Dopo la delusione per non aver avuto l´erede maschio, la coppia imperiale non ha voluto sentir parlare di un ritiro di Masako dalla vita pubblica per dedicarsi esclusivamente alla bambina. In un atto di voluta trasgressione un giorno Masako ha accompagnato la piccola ai giardini pubblici. Ma la curiosità della gente che si è affollata per fotografarle e il clamore suscitato dalle edizioni speciali dei tg hanno creato uno scandalo a Corte concluso con un ritorno al regime di segregazione» (Raimondo Bultrini, ”la Repubblica” 26/1/2004).