Varie, 5 marzo 2002
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MASTELLA Clemente Ceppaloni (Benevento) 5 febbraio 1947. Politico. Nel 2009 eletto al Parlamento Europeo (Pdl)
MASTELLA Clemente Ceppaloni (Benevento) 5 febbraio 1947. Politico. Nel 2009 eletto al Parlamento Europeo (Pdl). Eletto alla Camera nel 1976, 1979, 1983, 1987, 1992, 1994, 1996, 2001 (Dc, Ccd, Margherita), al Senato nel 2006 (Udeur). Sottosegretario alla Difesa nell’Andreotti VI e VII (1989-1992). Già ministro del Lavoro nel Berlusconi I (1994-1995), ministro della Giustizia nel Prodi II
(2006-2008): le sue dimissioni portarono alla caduta del governo e alla fine della XV legislatura • «[...] Il caciocavallo di Castelfranco in Miscano, i torroncini di San Marco dei Cavoti, detti appunto mastellini, la falanghina, la zuppa di cardi della signora Sandra, i cicatellini. E poi il Molisannio, sogno geopolitico che vagheggia la fusione della provincia di Benevento con Isernia e Campobasso. La quota da riservare in serie A alle squadre meridionali. La ”mastellese”, nome popolare per la strada a s corrimento veloce che collega Ceppaloni con Caianello. Padre Pio, ”il personaggio storico che ammiro di più”. Gli allarmi ricorrenti: ”Badate alla rabbia del Sud!”. Per le Europee 2004, Clemente Mastella si è buttato a Nord. [...] Affrancatosi dalla potestà demitiana (memorabile la sua definizione del settennato, ”una gestione del potere abbastanza pulita”, parola-chiave ”abbastanza”), sottrattosi all’abbraccio fraterno di Casini, liberatosi dall’egemonia di Cossiga, Mastella ha ora scelto come alleati due altri notabili dc, il vizio e la virtù, il napoletano spendaccione Cirino Pomicino e il bresciano austero Mino Martinazzoli [...] è rimasto l’unico nel centrosinistra a tenere viva la memoria e la nostalgia della Dc, ”e di quelli come me che non si riconoscono in questa politica. Il maggioritario è morto. [...] L’Italia non può essere ostaggio dell’estremismo leghista e di quello di sinistra, che ha risucchiato [...] Non tutti sanno che pure ”Forza Italia” è sua: fu lo slogan dc alle elezioni dell’87, da lui concordato con i pubblicitari. [...] Con le parole ha sempre avuto dimestichezza, fin da quando conquistò la moglie con una lettera d’amore, ”una sola”, quando a Petrarca non bastò l’intero Canzoniere (nel 2001 le ha anche regalato un collegio comunicante con il suo, invano: la signora Sandra fu battuta dall’on. Montecuollo). Quando lo accostano alla sinistra anti-Bush si difende: ”Ma se ho una moglie italoamericana!”. Nel ”94 prima intravide la ”lobby ebraica” tra i nemici del governo Berlusconi di cui faceva parte, poi si corresse e chiamò a testimone il nipote Elliot in vacanza a Ceppaloni, ”figlio del fratello di mia moglie e di un’ebrea. Elliot mi ha chiesto: zio Cleme’, è vero che ce l’hai con noi? Certo che no, l’ho rassicurato”. A volte l’abilità da prestigiatore lo tradisce, come quando parlò del ”muro di Gerico” e del ”complesso di Anchise”. Lo salva sempre il fiuto politico, che gli ha suggerito numerosi bon-mots culminati nel definitivo: ”Siamo colombe, non fessi”. [...] primo leader a farsi fotografare in pigiama, ad aprire il guardaroba alle telecamere, a dare in tv da Vespa il numero di casa (’Volete sapere tutto sulla riforma delle pensioni? Telefonatemi”). stato anche a Scherzi a parte e a Raccomandati, dove si è speso per un amico cantante che ha ovviamente vinto» (Aldo Cazzullo, ”Corriere della Sera” 11/6/2004). «Nato ”nel cuore del sud sannita”, lo straordinario democristiano di Ceppaloni ha esordito nella Prima repubblica come uomo-immagine di Ciriaco De Mita, che grazie a lui riuscì a citare persino Claudio Baglioni. Deputato a trentacinque anni, già nell’82 tendeva alla contaminazione fra cultura dorotea e immaginario pop, dichiarando all’’Espresso” la sua predilezione per Heidi. Da ragazzo sognava ”di fare il giornalista e il politico, perché ero in un paesello in cui se non avevi questi sogni non evadevi mai”. Li ha realizzati entrambi: il primo quando venne assunto alla Rai Campania in quota scudocrociato, il secondo con trent’anni di militanza nei corridoi del Palazzo. E’ laureato in filosofia – ”primo in una famiglia di analfabeti”, puntualizza - ha sposato un’italoamericana, è stato ministro del Lavoro nel governo Berlusconi. Il suo sodalizio con Ciriaco De Mita si è rotto anche per una rivalità di ville. Rimane perciò memorabile il suo ammonimento – ”attenti alla rabbia del Sud” - lanciato dal bordo della piscina a forma di cozza di Ceppaloni. Appassionato di calciobalilla e ping pong, consigliere del Napoli calcio (anche lì portò un nipote, l’attaccante Carmelo Imbriani) ha rotto il suo sodalizio con Pierferdinando Casini, che ha pochi voti e tanti finanziamenti dello stato, fondando il Cdr, facendolo contestualmente confluire nell’Udr dove Mastella è segretario. Se nascerà mai la Terza repubblica, lui ci sarà di sicuro. Per fortuna» (Pietrangelo Buttafuoco, ”Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini” 24/10/1998).