varie, 5 marzo 2002
MAZZOTTA
MAZZOTTA Roberto Milano 3 novembre 1940. Banchiere. Ex presidente della Popolare di Milano (fino all’aprile 2009) • «Commercialista [...] educato alla politica da Giovanni Marcora, fondatore della sinistra Dc, in seguito ministro con Arnaldo Forlani, assolto dopo due processi d’Appello dalle accuse di corruzione in una vicenda di immobili [...]» (Luca Piana, ”L’Espresso” 26/4/2001). «[...] banchiere con un passato di politico eccellente della Prima repubblica, e che politico, sceso all’inferno ai tempi di Tangentopoli (qualche giorno di carcere e di arresti domiciliari) poi risorto nel paradiso dei banchieri con assoluzione piena [...] un banchiere che, per dirne una, non si è mai astenuto nel dichiarare la sua opposizione a certe operazioni e a certi personaggi, alla scalata della Popolare di Lodi all’Antonveneta, per esempio, ai proclami nazionalistici sulla grande banca del nord di Gianpiero Fiorani in combutta con i furbetti, alla politica protezionistica del sistema bancario sostenuta con forza dal paladino dell’italianità, l’ex governatore Antonio Fazio, uno dei grandi suggeritori delle scalate bipartisan dell’estate. [...] figlio di un leccese e di una torinese [...] Politico di razza, così l’avevano definito i suoi mentori nella vecchia Dc, da Giovanni Marcora a Mario Segni. Sempre capace di dialogare e di mantenere un ponte con il mondo dell’economia, quei rapporti che l’hanno portato al vertice della Popolare di Milano, sponsorizzato dal potente sindacato Fabi, passando prima dalla presidenza della Cariplo, quando la Cariplo era la banca più ricca, la più democristiana, quando i giornali parlarono di lui come del ”Napoleone del credito”, un soprannome che non gli è mai piaciuto. O forse no» (Armando Zeni, ”La Stampa” 17/3/2006).