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 2002  marzo 05 Martedì calendario

MELANDRI

MELANDRI Giovanna New York (Stati Uniti) 28 gennaio 1962. Politico. Eletta alla Camera nel 1994, 1996, 2001, 2006, 2008 (Pds, ds, Pd). Ministro per i Beni culturali nei governi D’Alema I e II e Amato II (1998-2001). Ministro dello Sport e Politiche giovanili nel Prodi II (2006-2008) • «[...] Per almeno un decennio la bandiera della sinistra televisiva [...] una specie di fatina studiosa che svergognò gli omaccioni del centrodestra dimostrando a milioni di telespettatori che non conoscevano nemmeno il loro programma [...]» (Filippo Ceccarelli, ”la Repubblica” 6/5/2010) • «Fatina diessina. La prima ministra newyorkese della storia italiana è nata oltroceano in una famiglia Rai. Figlia di un dirigente di viale Mazzini, cugina di Giovanni Minoli, sorriso telegenico, capelli biondi, occhi celesti, molto carina, è cresciuta nella scuola quadri di Legambiente, parificata a Botteghe Oscure. Allieva di Federico Caffè - scomparso poco prima della sua laurea - beniamina di Beniamino Placido e Miriam Mafai, frequentatrice di ottimi salotti e instancabile percorritrice di mercatini rionali (quelli del suo collegio testaccino). Già lupetta nel circolo scoutistico di padre Ernesto Balducci, è stata occhettiana con Occhetto segretario, veltroniana con Veltroni papabile, dalemiana convinta con D’Alema segretario. Mancata ministra di Prodi nel 1996 per un veto di Livia Turco (’troppo giovane”, sentenziò la papessa affondandola). Poco amata dalle burocrati di partito, si segnala per l’impegno profuso nella fondazione di una seria lobby femminile: ha raccolto il gruppo delle deputate ”X-files” (sic!) poi adattato nel più ulivisticamente corretto ”Emily in Italia” (su modello del blairiano Emily’s list). Grande autrice di marketing politico: ”Parola di donna” (slogan), ”Madre Provetta” (associazione), ”Telefono cicogna” (iniziativa sociale). Parla quattro lingue, ha il brevetto di maestra di sci: vive con l’invidiato avvocato Marco Morielli. Madre, non ha pivettizzato il suo pupo su nessun settimanale» (Pietrangelo Buttafuoco, ”Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini” 24/10/1998) • «Non è soltanto bella. In dieci anni ha dimostrato insospettabili doti da ”vincente”, con una vocazione per le campagne elettorali e per le sfide difficili. Nelle Politiche del 1994, con Berlusconi e Fini trionfanti, i Progressisti vincono a Roma un solo collegio su 24: è l’esordiente Melandri a conquistarlo. [...] accetta di correre alle elezioni provinciali in un collegio impossibile: Salario-Parioli, da mezzo secolo il più a destra della Capitale. Inespugnabile per la sinistra, ma non per la solita Melandri. [...] amica di Walter Veltroni che l’ha sponsorizzata ai Beni culturali [...] Abituata [...] ai commenti aspri dei suoi compagni di partito, che la ritengono una ”raccomandata”, aiutata troppo dall’avvenenza. Come disse Claudio Velardi, allora braccio destro di Massimo D’Alema: ”Facciamola ministro, ci vuole una bella donna che venga bene nelle foto”» (’La Stampa” 3/9/2004). «Mi alzo alle otto e un quarto. Ho la pressione bassa e per me il lusso è dormire mezzora di più la mattina […] Detesto i pettegoli […] Quando posso mi piace andare a ballare, soprattutto d’estate […] Non mi piace vestirmi sempre nello stesso modo» (Alain Elkann, ”La Stampa” 19/1/2002).