Varie, 5 marzo 2002
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Mendieta Gaizka
• Bilbao (Spagna) 27 marzo 1974. Ex calciatore. Giocò in Italia con la Lazio. Con il Valencia perse due finali consecutive di Champions League (1999/2000, 2000/2001). Ottavo nella classifica del Pallone d’Oro 2000, 18° nel 2001 • «[...] non è un artista. È una vitamina, dicono in Spagna [...] figlio di portiere, centrocampista naturale [...] Il padre, ai tempi, è stato un buon portiere professionista: la sua lunga carriera lo ha portato a vestire anche la maglia del Real Madrid. Gaizka non cresce a pane e pallone: studia con profitto e si dedica con passione all’atletica leggera. A quattordici anni è vicecampione giovanile spagnolo nei 1.000 metri. Solo un anno più tardi comincerà a dedicarsi al pallone, più per esaudire un desiderio del padre che per effettiva convinzione [...] nel 1991, a diciassette anni, esordisce in prima squadra, col Castellon. [...] bastano sedici partite a convincere il Valencia a sborsare qualche peseta per assicurarsi il talentino. Che all’epoca gioca centrocampista centrale: un interno senza fronzoli, capace di correre e pensare. Intelligente, non geniale: sa dosare le energie, da buon fondista, e non disdegna le giocate semplici. Non è un colpo di fulmine: l’avventura valenciana parte dal fondo, in tutti i sensi. Intanto due stagioni di apprendistato nella squadra B, che vivacchia in terza divisione. Poi, il compromesso del ’94. L’occasione per esordire nella Liga ci sarebbe, ma il Valencia non ha bisogno di centrocampisti. Piuttosto di un terzino di fascia, un ruolo che potrebbe anche attagliarsi a un giocatore con lo scatto e la tenuta atletica di un Mendieta [...] L’operazione riesce a metà [...] si guadagna un posto di titolare e di lì a un anno anche la convocazione in Under 21, ma un po’ tutti hanno l’impressione di trovarsi di fronte a un discreto figurante e niente più [...] galleggia per qualche stagione nell’anonimato degli impiegati del pallone: quando gli scade il contratto, nel 1997, il Valencia ci pensa molto prima di rinnovarglielo. La metamorfosi arriva con Claudio Ranieri. Che lo eredita difensore di fascia e così lo impiega finché una coincidenza non gli fornisce l’illuminazione. Stagione ’97-98: il Valencia gioca ad Alicante un match di Coppa del Re e Ranieri, che ha i difensori contati, è costretto a utilizzare Mendieta come centrale. Gaizka interpreta il ruolo in maniera un po’ personale: appena può scatta dieci metri avanti e in pratica gioca da centrocampista puro, davanti alla difesa. Il vecchio amore. [...] da quel giorno il tecnico non rinuncerà mai più a schierarlo nel mezzo. Centrale o laterale, sempre e comunque in mediana. Nasce la favola del Valencia che più avanti - con Cuper - arriverà per due volte alla finale di Coppa dei Campioni, nasce soprattutto un giocatore nuovo, destinato a diventare il leader e il capitano della squadra [...]» (Carlo Caliceti, “Calcio 2000” ottobre 2001).