varie, 5 marzo 2002
MESSNER
MESSNER Reinhold Bressanone (Bolzano) 17 settembre 1944. Alpinista. Unanimemente considerato il più forte alpinista al mondo degli anni 70-80. Il primo a scalare tutte le 14 cime himalayane che superano gli 8 mila metri. Nel 1978 ha scalato l’Everest senza ossigeno, impresa che nessuno credeva possibile e che lui ha ripetuto in solitario nel 1980 • «Sono convinto. Le grandi cose vanno fatte per conto proprio, senza compromessi […] Il punto è che ci sono obiettivi che soltanto io posso portare a perfezione. Ricordo ad esempio il 1969, l’anno in cui ho effettuato le migliori arrampicate: se non fossi stato solo, nei ghiacci delle Alpi, non ce l’avrei fatta. Si tratta di superare ostacoli psicologici che non possono essere condivisi con altri […] Non sono un padre perfetto, e in fondo sono un deciso assertore del matriarcato, le donne sono molto più brave degli uomini ad accudire i figli. Almeno è così nel mio caso: io sono sempre in viaggio, se la loro educazione fosse affidata a me sarebbe un disastro» (Francesca Sforza, ”La Stampa” 2/7/2002) • «Sono un panteista in senso largo, non sono né cristiano né buddhista, non seguo una religione, ho soprattutto un grande rispetto per la natura. Immagino ci sia un Creatore. Però noi siamo responsabili, con lui. […] Non faccio differenza tra vita e lavoro. Faccio quello che mi piace, cioè quello che basta per portare avanti la famiglia. Ho la fortuna di fare la vita che ho sempre voluto. Sono un priviliegiato, lo riconosco. Viaggio in Asia e in America per sei mesi all’anno, poi sto sei mesi a casa, per procurare la sicurezza a me, ai miei figli e alla mia donna […] Sono abbastanza libero: mi alzo quando mi sveglio, vado a letto quando sono stanco e mangio quando mi chiamano atavola […] Mio sento cittadino del mondo, mitteleuropeo, ache se amo molto la mia terra, il Sud Tirolo. La zona che preferisco è quella tra Firenze e Monaco di Baviera. Firenze è la mia città preferita» (Alain Elkann, ”La Stampa” 10/1/1999).