Varie, 5 marzo 2002
MIAN MIAN
MIAN MIAN (Wang Xing) Shanghai (Cina) 28 agosto 1970. Scrittrice • «[...] la scrittrice che forse è riuscita a interpretare meglio la vitalità e insieme lo spaesamento di una nuovissima generazione venuta su con l’ondata di musica americana e di sviluppo economico, di moda e di voglia di successo [...] si atteggia a dark lady, ma [...] conserva la grazia e la delicatezza delle antiche figurine cinesi. Come molti ragazzi e ragazze di Shanghai, anche i personaggi dei racconti di Mian Mian sono ansiosi e assorbiti dalle complicazioni sentimentali, mentre è pari a zero l’interesse per la politica [...] “Il passato ci interesse pochissimo. Pensiamo a cambiare la nostra vita, non il governo”, dice Mian Mian, autrice in bilico fra il vitalismo delle poesie di Allen Ginsberg e la luce fredda dei karaoke e dei jazz bar. Ma se i grandi beat americani erano stati quasi solo maschi, sono invece le donne che questa volta mescolano arte e vita, spingono i sentimenti all’estremo e rischiano di autodistruggersi per poterlo raccontare. “Scrivo con il corpo”, ripete Mian Mian, che nelle sue storie nere mette invariabilmente in scena se stessa. Che si tratti della passione malata per uno dei tanti ragazzi del rock cinese che la trascina nella droga e nell’alcol, di complicazioni gay o del suicidio di una compagna di classe, c’è sempre lei al centro del racconto. Lei con il suo amore assoluto per la musica di Janis Joplin, “un’artista disperata, perfetta, e quindi inimitabile”, lei che riesce da un giorno all’altro a diffondere i rave party, facendo arrivare per la prima volta un dj occidentale in Cina, per poi disinteressarsene quando la moda prende piede. [...] pseudonimo scelto dopo che un veggente le aveva rivelato come il suo vero nome, Wang Xing, le portasse sfortuna. “Da quel momento ho chiuso con la droga ed è arrivato il successo” [...]» (27/9/2001).