Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  marzo 05 Martedì calendario

MIETTA

MIETTA (Daniela Miglietta) Taranto 12 novembre 1969. Cantante. Nel 1989 ha vinto a Sanremo (giovani) con Canzoni di Amedeo Minghi. Nel 1990 terza in coppia con Amedeo Minghi, con il brano Vattene amore. Attrice (La piovra 8, Donne di mafia, la voce di Esmeralda ne Il gobbo di Notre dame ecc.) . «[...] Ho iniziato come attrice radiofonica. Poi la mia vita ha preso un’altra piega. Ma non ho mai dimenticato il primo amore [...] Credo siano due carriere che possono convivere parallelamente. D’altronde, anche come cantante, cerco di essere un’interprete, non una semplice esecutrice; insomma recito anche quando canto [...]» (Emilia Costantini, ”Tv7” n. 18/1999) • «[...] diciassettenne, emigrò da sola a Milano con in tasca un contratto per un lungo sceneggiato radiofonico [...] ”Cercavo la strada per poter esternare ciò che sentivo, le mie aspirazioni artistiche: avvertivo che non avrebbero mai potuto esprimersi con gli studi intrapresi all’Istituto Biologico-Sanitario [...] Ero ragazzina, a Taranto, e ancora non sapevo se avrei scelto il canto o la recitazione. Andavo al cinema in continuazione e il mio attore preferito era (ed è rimasto) Robert De Niro. Studavo canto, scoprivo le voci di Sarah Vaughan, di Annie Lennox, di Janis Joplin... Poi, piano paino, le mie due passioni, la recitazione e la musica, si sono fuse in una sola e hanno restituito la Mietta che sono adesso [...]” [...] Innamorata del mare (’I miei anni più belli sono stati quelli trascorsi a Livorno, dove vedevo e sentivo il mare ogni momento”) e della pittura (’Sono stata per sei anni la compagna di un pittore e io stessa dipingo curiosi quadri un po’ informali, o meglio, surreali” [...]» (Giovanna Grassi, ”TvSette” 21/8/1997).