varie, 5 marzo 2002
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Mihajlovic Sinisa
• Vukovar (Croazia) 20 febbraio 1969. Ex calciatore. Allenatore. Da ultimo alla Fiorentina (dal 2010/2011, esonerato dopo la 10ª del campionato 2011/2012) • Giocò con Roma, Sampdoria, Lazio, squadra con la quale vinse lo scudetto 1999/2000, la coppa delle Coppe 1998/1999, la coppa Italia (1997/98, 1999/2000), la supercoppa Europea (1999), la supercoppa Italiana (1998, 2000), Inter. Con la Stella Rossa di Belgrado vinse la coppa dei Campioni del 1991 e l’Intercontinentale dello stesso anno. Tredicesimo nella classifica del Pallone d’Oro 1999. Già vice di Roberto Mancini, nel 2008/2009 sulla panchina del Bologna (tra le gestioni Arrigoni e Papadopulo), nel 2009/2010 su quella del Catania (subentrato ad Atzori) • Tra i più grandi calciatori di punizioni di tutti i tempi . «[...] Sono la sua specialità. Parabole improbabili, mai uguali, colpi da artista costruiti con la perseveranza dell’artigiano, sfruttando le doti rare del suo sinistro. [...] con traiettorie che regalano stupore [...] esordì nel Vojvodina nel 1988. Da quel giorno ne ha fatta di strada [...]» (Gianni Piva, “la Repubblica” 14/2/2005) • «Hanno calcolato che il suo tiro di media viaggia a 165 km/h, a volte supera i 200. Il segreto? Baricentro basso e quel piedino da 41 e mezzo, una stranezza per uno alto 1,85» (Giulio Cardone, “la Repubblica” 15/8/2003) • «[...] Sui miei segreti si potrebbe scrivere un libro! Diciamo che l’unica costante è il sinistro... [...] è fondamentale conoscere bene i portieri e fare sempre la stessa rincorsa, così loro non sanno mai come calcerò. E poi ricordo sempre quello che diceva Boskov [...] Per fare gol bisogna prendere la porta. Tu puoi tirare forte fin che vuoi, ma se non centri la porta... [...] la verità è che nessuno al mondo possiede la varietà di scelte che ho io. Io posso tirare in tutti i modi: esterno, interno, collo pieno, sopra la barriera, a giro. Sembra facile, ma sa cosa diceva Zaccheroni? [...] Che l’unica situazione contro cui non si può difendere sono le punizioni di Mihajlovic [...] non ho mai capito perché a me possono dare dello zingaro di merda e se a me scappa la parola nero il razzista sono io. La verità è una: hanno trasformato in un fatto politico un semplice scontro di campo. Che per me dovrebbe finire lì [...]» (Alessandro Pasini, “Corriere della Sera” 14/2/2005).