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 2002  marzo 05 Martedì calendario

Millet Catherine

• Bois Colombe (Francia) 1 aprile 1948. Scrittrice • «[...] il romanzo-choc La vita sessuale di Catherine M. di Catherine Millet (Mondadori) [...] in Italia ha battuto tutti i record. Ha superato le cinquantamila copie in un mese e mezzo. Nessuno scrittore che in questi anni si sia cimentato con l’eros - da Michel Houellebecq ad Alina Reyes ad Almudena Grandes - aveva mai ottenuto un successo così immediato nella penisola. La Millet - cinquantenne parigina con frangetta nera, stivaletti a metà gamba e gonna che pudicamente non va oltre le ginocchia - pure in Francia ha avuto un exploit, con trecentomila copie vendute. Ma in Italia, paese dalle cifre modeste, non ci si aspettava il boom. L’autobiografia della Millet - che ripercorre circa trent’anni di orge, incontri di gruppo e sfrenatezze varie - in Francia ha suscitato un gran dibattito: c’è stato chi ha accusato la Millet di esibizionismo narcisistico e chi come l’autorevole Philippe Sollers che ne ha difeso a spada tratta la qualità letteraria. La Millet narra con indubbia perizia. Con tono freddo, calcolato e con anatomico distacco descrive i suoi rocamboleschi incontri. Il numero complessivo dei suoi partners non è valutabile. Solo di una cinquantina ricorda nomi e fattezze. Per tutti gli altri la memoria ha cancellato tutto e rimane solo il ricordo degli organi sessuali. ‘Il mio racconto va oltre la tradizione del romanzo erotico - così la Millet, che prima di questo frizzantissimo esordio era molto nota come critico d’arte, spiega il suo successo - ha spostato le frontiere della trasgressione. Il mio battesimo del sesso, per esempio, è avvenuto con un incontro di gruppo nel ‘68. Ma solo a distanza di tempo ho potuto ripercorrere tutto quello che ho vissuto’. E lo ha ripercorso anche con le immagini: il romanzo in Francia è uscito insieme a una raccolta di sue fotografie scattate dal marito, Jacques Henric, intellettuale del gruppo ‘Tel Quel’, che la riprendono nuda. ‘È un libro che si incontra con i gusti maschili e femminili. La partouze, di solito, risponde a un’iniziativa degli uomini. Però la donna negli amori di gruppo è molto più disinibita dei maschi’. Se il lettore italiano si scopre appassionato di queste multiple performance, gli scrittori nostrani, però, sono alquanto pudichi. Come mai? ‘Si avverte una specie di riserva preventiva nei confronti del romanzo che si avventura su terreni proibiti -, spiega Luigi Brioschi, top manager della Longanesi che ha portato in Italia la Reyes e la Grandes -. Abbiamo un atteggiamento di riserva con il racconto che ‘si sporca’ con una realtà’. ‘Siamo troppo letterati - conferma Benedetta Centovalli, editor della narrativa italiana Rizzoli - Gli scrittori italiani d’altri tempi osavano molto in ambito hard. Oggi non più. Eppure è noto che in ogni lettore si nasconde un voyeur’» (Mirella Serri, “la Repubblica” 6/12/2001).