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 2002  marzo 05 Martedì calendario

Minogue Kylie

• Melbourne (Australia) 28 maggio 1968. Cantante. «[...] inizia nell’86 alla tv australiana dove interpreta il ruolo di Charlene nella soap Neighbours. Il successo come cantante arriva con la cover di Loco-motion che rimane per mesi al primo posto in Australia. L’album Kylie è uno dei maggiori successi di debutto, secondo soltanto al debutto di Britney Spears. Negli anni Novanta, seguendo l’esempio di Madonna, Kylie Minogue cambia look, prima di una lunga serie di trasformazioni: dall’immagine pulita di ”ragazza della porta accanto” fa suoi atteggiamenti e abbigliamenti provocanti. In Inghilterra diventa un’artista di enorme successo, sempre nei primi posti in classifica ad ogni uscita discografica. La vera svolta è nel settembre 2001 quando incide Can’t Get You Out Of My Head che un saggio [...] (Metapop di Paul Morley) considera ”la canzone perfetta”» (Carlo Moretti, ”la Repubblica” 18/5/2005). «[...] oltre 10 album, che [...] hanno venduto più di 30 milioni di copie, al suo attivo, nonché parecchie particine cinematografiche - la più importante in Moulin Rouge di Luhrmann - e televisive, la Minogue è, a pieno titolo, una delle ”stelle” dell’universo pop mondiale [...] Nata a Melbourne, in Australia, il 28 maggio 1968 da genitori emigrati fin laggiù dall’Inghilterra, l’appetitosa, sensuale, sinuosa Kylie il successo l’ha colto prestissimo, da adolescente, entrando a far parte dell’ultralongeva soap-opera australian a Neighbours, ”Vicini” in italiano. L’approdo alla musica, e successivamente al successo, avviene, come nelle più belle favole, per caso. Nel 1987 aderendo a un’iniziativa di beneficenza, incide il 45 giri Locomotion , già ”cavallo di battaglia ” della cantante nera Little Eva, che la Mushroom, minuscola casa discografica australiana, produce; e arriva subito in vetta alla classifiche discografiche australiane. Mai sofisticata e scandalosa come Madonna, lontana dal lolitismo porneggiante delle varie Christina Aguilera e Britney Spears, la Minogue semmai si è ispirata all’amatissima Brigitte Bardot, buona la rassomiglianza, per dare libero sfogo a un notevole, nonostante la minuscola stazza, sex-appeal che arroventa non poco il suo pop facile facile, assai orecchiabile e vendutissimo; entra tra le ”icone del sesso”. Il che le permetterà di lanciare una fortunatissima linea di provocante lingerie il cui video promozionale, lei seminuda alle prese con un toro meccanico, venne giudicato così sexy da venir vietato in Inghilterra e Stati Uniti . Aperta, disponibile, positiva dal carattere dolce ma d’acciaio e da sempre al centro costante di pettegolezzi per veri e presunti flirts - da qualche anno vive con l’attore francese Olivier Martinez - Kylie ha avuto anche il suo momento intellettuale al fianco del cupo Nick Cave che la volle accanto a sé, e non solo in sala d’incisione, nel magnifico brano Where the wild roses grow. Parentesi accantonata per i successi facili riscossi con brani come Can’t get you out of my head o album come Body language . Bella e brava, sia sul palco che su disco: ecco chi è Kylie Minogue, la Venere (callipigia) del pop. [...]» (Paolo Zaccagnini, ”Il Messaggero” 18/5/2005). «Se è vero che la musica pop è l’oppio dei popoli, per dirla con i Sex Pistols, allora il pop di Kylie Minogue arriva direttamente dalle raffinerie del Triangolo d’oro. Non c’è niente in giro di più stupefacente del costoso show che la cantante australiana ha messo in piedi per il tour ”Fever 2002” […] Uno spettacolo colorato, di tinte e luci abbaglianti, vestito dei costumi ora splendidi e ora meno di Dolce&Gabbana, rutilante come un circo di acrobati e muscolare come una finale di ginnastica artistica. Un concerto che ti prende agli occhi, rilanciato da cinque maxischermi, e che si fa così ascoltare anche se fino a ieri hai odiato i la-la-la della padrona di casa. Quasi un musical, insomma, ricco di balletti belli e a tratti mozzafiato, e anche dannatamente sexy, molto più dei calendari e delle foto della minidiva australiana, la ”slim lady” - citando la sua autoironica maglietta - che voleva essere Madonna ma è solo la principessa del pop, perché una regina c’è già. Intanto, però, ha messo le mani sugli stessi stilisti italiani della regina e si permette pure un pizzico di provocazione in più, che per una maestra dell’eccesso come Madonna vale un affronto: a metà dello spettacolo, di fronte ai ventimila adoranti dell’Arena di Manchester, interpreta A night like this in un trionfo di guêpière e reggicalze, di carezze e baci proibiti. Poi scende da una pedana e sfila in passerella coccolata da tre ballerini in tacchi a spillo, vestaglia e mutande leopardate. Gli stessi che più tardi scopriremo in una sgargiante gonna gitana lunga fino ai tacchi di venti centimetri, sulle note di In your eyes. Più di ogni altro artista d’oggi, incarna profondamente il pop, la sua attitudine, e questo spettacolo lo dimostra con i continui riferimenti al mondo del cinema (Arancia meccanica), dei fumetti (tartarughe ninja), dell’arte (Warhol, Keith Hearing, i writers del mondo hip hop), e con la sua vorace attenzione per tutta la musica che suona intorno, da citare o copiare poco importa visto che I feel love di Donna Summer è in scaletta come cover ma si era già sentita in precedenza, non richiesta né dichiarata, all’interno di Love at first sight» (Carlo Moretti, ”la Repubblica” 13/5/2002). «Nel ”94 un popolare settimanale musicale inglese la definì ”donna peggio vestita, peggior cantante e peggior cosa al mondo, seconda solo ai ragni”, nello stesso anno una nota stazione radio, sempre inglese, lanciò la campagna ”facciamo qualcosa per far vendere dischi a Kylie, bandiamoli”. Ciononostante Kylie padre, Ron, e madre, Carol, emigrati dal Galles, un fratello, Brandon, e una sorella, anch’essa cantante, Dannii, minori, 7 album all’attivo, debutto in tv a 12 anni, film e telefilm, ”la principessa piccolina, come mi chiamano i miei amici italiani” non si è mai fatta piegare dalle critiche. Le ha rintuzzate, si è inventata una nuova, brillantissima carriera e così l’anno scorso Can’t get you out of my head con 100mila copie è stato il singolo più venduto in Italia e Fever, l’album da cui è stato tratto, ha già venduto 4 milioni di copie nel mondo. […] La bambolina bolsa la sua carriera l’ha bene in pugno: grazie alla sua società Keedeebee, che detiene i diritti su tutti i pezzi scritti, recentemente ha lanciato anche una linea di biancheria intima, la Love Kylie, per la quale ha girato un video caldo, lei in mutandine e reggipetto mini, che caracolla, sudata ed eccitata, su un toro meccanico che, ovvio, riesce a domare. Così come ha fatto con la lunga lista di fidanzati, che vede primeggiare cantanti come Lenny Kravitz, Robbie Williams, Nick Cave e Michael Hutchence - defunto leader degli INXS, furono colti a fare all’amore su un aereo a poche file di distanza dall’allora primo ministro australiano, Bob Hawke, furibondo - e modelli come Zane O’Donnell e l’attuale beau, James Golding. ”Per essere onesta tutta la mia sensualità è uno scherzo” dice di sè ”occhibelli” Kylie. Difficile crederle: brava, simpatica, carina. E un pò bugiarda, la Minogue» (Paolo Zaccagnini, ”Il Messaggero” 6/3/2002).