Varie, 5 marzo 2002
MONDONICO Emiliano
MONDONICO Emiliano Rivolta d’Adda (Cremona) 9 marzo 1947. Ex calciatore. Discreto talento ma scarsissimo successo: 14 presenze e due gol in serie A con il Torino dal 1968 al 1970, altre due presenze con l’Atalanta nel 1971/72. Diventato allenatore, ha ottenuto cinque promozioni in A (Cremonese 1983/84, Atalanta 1987/88, Atalanta 1994/95, Torino 1998/99, Fiorentina 2003/2004), ha sfiorato la finale di coppa delle Coppe con l’Atalanta (1987/88), ha perso quella di coppa Uefa con il Torino (1991/92, sconfitto dall’Ajax). Dal settembre 2009 sulla panchina dell’Albinoleffe (B), lasciata nel gennaio 2011 per farsi togliere un tumore all’addome • «Quello che mollava il ritiro per andare ad ascoltare i Beatles in concerto. Prima calciatore con una testa un po’ così e poi allenatore controcorrente [...] “Gli allenatori che vanno per la maggiore fanno parte di un sistema, di un contesto. Ed è giusto: in questo mondo conta più l’apparire dell’essere. Ma la gente alla lunga capisce [...] Che io ho sempre cercato di essere: assumendo atteggiamenti anche antipatici, sicuramente fuori moda e fuori dal tempo. Io sono sempre stato un lupo solitario. Finché le squadre che allenavo mi hanno consentito di ottenere risultati positivi, sono stato all’avanguardia. Poi, quando ho avuto macchine che più di tanto non potevano dare, sono passato di moda. Però è successo che il Torino e il Napoli siano finiti nel baratro e che il Cosenza sia addirittura sparito. E allora qualcuno ha incominciato a riflettere: forse non era soltanto colpa di Mondonico. Il tempo è sempre galantuomo [...] Ho la fortuna di fare il lavoro che mi piace, vivo in un mondo che è il mio mondo da cinquant’anni. [...] conservo una foto di seconda elementare in cui tutti hanno i libri in mano e io invece un pallone”» (“Corriere della Sera” 1/8/2004).