Varie, 5 marzo 2002
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Moore Julianne
• Boston (Stati Uniti) 30 dicembre 1960. Attrice • «[...] Splendida musa del miglior cinema americano, passata di ruolo in ruolo, dalla poliziotta Clarice Starling in un capitolo della saga del cannibale Hannibal all’amica del protagonista di A single man, dalla madre che abbandona il figlio bambino in The hours alla moglie devastata dal senso di colpa di Magnolia [...]» (Fulvia Caprara, ”La Stampa” 18/2/2010) • «Si citano sempre i capelli rossi, i più rossi del cinema dai tempi di Maureen O’Hara, la pelle color alabastro e le lentiggini. Poi il talento. Che invece abbonda: ”Julianne ha la straordinaria virtù di essere diversa in ogni ruolo”, dice il regista Neil Jordan [...] ”Mio padre era un giudice militare”, racconta lei: ”Ho vissuto in almeno venti città diversi nei primi quindici anni della mia vita. Ho imparato ad adattarmi e mimetizzarmi. Per integrarti devi saper osservare e ascoltare, che è il compito dell’attore”. Dopo la laurea in arte drammatica all’Università di Boston, la Moore va a vivere a New York. Nel 1992 si fa notare col thriller La mano sulla culla. Seguono Il fuggitivo e America Oggi di Robert Altman (il suo nudo, nella scena del litigio coniugale, è negli annali del cinema). Da allora la Moore ha alternato film indipendenti, come Vanya sulla 42 strada di Louis Malle, Safe di Todd Haynes e Il mito delle impronte digitali di Bart Freundlich (il suo compagno), a film di cassetta come Il mondo perduto: Jurassic Park, Nove mesi e Hannibal [...] ”Devo tutto a Robert Altman: quando a 18 anni vidi il suo Tre donne, rimasi folgorata. Capii che volevo fare l’attrice e lavorare con uno come lui. Quando mi chiamò per America Oggi, diedi una svolta alla mia carriera”» (Silvia Bizio, ”L’Espresso” 28/11/2002).