5 marzo 2002
Tags : Viktoria Mullova
Mullova Viktoria
• . Nata a Mosca (Russia) il 27 novembre 1959. Violinista. Dopo una severa educazione accademica, è partita invece all’esplorazione del pop e del jazz: nel suo concerto del 2001 (Through the looking glass), attraverso il violino filtra i Beatles, Miles e Duke Ellington. stata a lungo compagna di Claudio Abbado (Laura Putti, ”la Repubblica” 4/2/2002). «[...] nata a Mosca, emigrata negli Usa nel 1983, oggi residente a Londra [...] Tre figli, il più piccolo avuto dal marito, il violoncellista inglese Matthew Barley, ”Vika” Mullova inizia a studiare il violino a quattro anni e viene ammessa alla classe speciale del Conservatorio di Mosca riservata ai bambini musicalmente dotatissimi. Volodar Bronin, un allievo di David Oistrakh, e Leonid Kogan i suoi meravigliosi maestri. A sedici anni comincia a vincere i grandi concorsi internazionali: Wieniawski, Sibelius, Caikovskij: ”Ho imparato il rigore, l’amore esigente, tirannico, che la musica pretende da te, se sei in grado e soprattutto se vuoi rispettarla. Non c’è scelta”. E così, ventenne, avvia il proprio cammino di solista; l’acquisto, a un’asta di Sotheby a Londra, dello Stradivari ”Jules Falk”, costruito a Cremona nel 1723, contribuisce a sancire la visibilità internazionale della bellissima ragazza moscovita. Poi, la scelta che non ci si aspetta da una solista di tale livello, così attiva nei concerti e nelle incisioni discografiche: la nascita del Mullova Ensemble, la decisione di suonare spesso [...] in duo con la pianista Katia Labèque. Così amiche che la prima foto ad apparire sul sito della Mullova ritrae le due musiciste assieme, abbracciate, sorridenti. Mantenendo il repertorio classico, la Mullova offre il proprio talento di interprete anche ai musicisti contemporanei, suona con il pianista jazz Julian Joseph, scopre Bach, incide alcuni concerti di Vivaldi assieme al complesso italiano ”Il Giardino Armonico” diretto da Giovanni Antonini in un dico che le vale il ”Diapason d’or 2005”. ”Essere una grande solista è diventato per lei il punto di partenza, non di arrivo. Vika si mette sempre in gioco e la curiosità musicale è il più grande motore che un artista possa avere: in lei non è mai spento”, riflette Guido Corti, cornista di rango, membro fin dall’inizio del Mullova Ensemble. ” la scoperta del piacere di suonare assieme a musicisti che stimi. Luciano Berio diceva che il quartetto d’archi è il paradigma di una società ideale: le qualità di ciascuno al servizio del risultato comune. Ma questo può essere il motto di tutta la musica da camera”. [...]» (Sandro Cappelletto, ”La Stampa” 24/8/2006).