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 2002  marzo 05 Martedì calendario

Munaron Gino

• Torino 2 aprile 1928, Valenza Po (Alessandria) 22 novembre 2009. Pilota. Nel 1955 esordì con la Ferrari nella 12 ore di Hyères. Corse anche in Formula uno, miglior risultato un terzo posto a Buenos Aires su Maserati. Fu il fondatore di Bmw Italia. Nel 1968 divenne direttore commerciale di Twr Italua e dal 1986 fu ad di Lenforder in Italia • «[...] uno dei grandi protagonisti delle mitiche competizioni anni ”50 [...] Figlio di Ramiro, pilota e amico di Ferrari, Gino aveva cominciato nel ”50 diventando nel ”56 ufficiale del Cavallino. Tra le sue vittorie la 12 Ore di Ypres, la 1000 Km di Buenos Aires, la Sassi-Superga, il GP di Rodi. Tricolore Sport ”57 aveva gareggiato con ogni ti po di vettura e competizione, vincendo tantissimo. Manager, imprenditore, entusiasta della vita, era una arguta memoria storica. [...]” (’La Gazzetta dello Sport” 23/11/2009) • «La mia prima gara l’ho finita fuori strada. Era la Aosta-San Bernardo con l’ultimo tratto non asfaltato. Sono arrivato con l’irruenza di un giovane con la vettura costruita con Paolo Cordero di Montezemolo, zio dell’attuale presidente della Ferrari e dotata di un motore V8 americano residuato bellico. Era il 1950 [...] Mio nonno nel 1898 con una De Dion Buton a Padova partecipò ad una gara all’ippodromo, perché a quell’epoca fare qualche chilometro era già un risultato, mentre mio padre è stato distributore dell’Alfa Romeo per il Piemonte e l’Emilia Romagna. Nel 1923 ebbe come collaboratore un signore che si chiamava Enzo Ferrari. Quando io venni al mondo, il papà era dispero in Abruzzo perch partecipando alla Mille Miglia la sua Alfa Romeo si era rotta da quelle parti”. Caro amico del cinque volte campione del mondo Juan Manuel Fangio: ”Per recarmi in Argentina con il Dc6 ci volevano 32 ore. I piloti avevano il biglietto aereo, il soggiorno ed il trasporto dell’auto pagato e stesso trattamento per il paio di meccanici. C’era poi l’ingaggio con una trattativa privata. Per esempio con la Ferrari Testa Rossa 2 litri, con cui ho corso a Buneos Aires, ricevetti 900mila lire nel 1956 che divisi con Enzo Ferrari. Era il famoso trattamento di mezzadria che Ferrari applicava senza riconoscere alcuno stipendio”. E le corse di oggi? ” un’altra cosa. Ora la F1 torna all’elettronica libera e così molti dubbi di prestazioni altalenanti di certe macchine dovrebbero sparire. O si lascia tutto libero o si controlla rigorosamente tutto. Però io sarei dell’idea di ridurre la larghezza delle macchine cominciando dalle gomme. La partecipazione del pilota diventerebbe più attiva. Ora sono difficili i sorpassi. Uscire dalle traiettorie è impossibile e troppi sorpassi sono fatti ai box”. E i piloti? ”Senna è stato un grande. Ora mi pare che Montoya stia crescendo bene grazie alle gare negli usa dove le macchine consentono dei sorpassi: si vede che il colombiano ha imparato da quella scuola. Ora personalmente in tv mi fa divertire di più non un pilota di auto ma di moto: Valentino Rossi» (’Corriere della Sera” 21/4/2001).